LA RICERCA SIMI SUL TERRITORIO ITALIANO

 

 

M. Proietti, S. Basili, F. Violi

 

Nel corso degli ultimi anni, parallelamente allo sviluppo e alla pubblicazione di trial clinici internazionali sempre più grandi e complessi, si è progressivamente compreso come, questi stessi studi, non rappresentassero la realtà quotidiana dei pazienti che tutti i giorni arrivano nei nostri reparti e per i quali svolgiamo la nostra attività clinica.

Allo stesso modo, è emersa sempre di più la necessità di svolgere un’attività di ricerca clinica che fosse slegata dalle logiche delle grandi case farmaceutiche, spostando l’attenzione verso tematiche di minore interesse farmacologico ma di certo interesse dal punto di vista fisiopatologico e clinico.

Un terzo tassello, fondamentale per comprendere l’attuale ruolo della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) nell’ambito della ricerca nazionale, fa riferimento al cambiamento di posizione e di ruolo che le società scientifiche nazionali devono progressivamente assumere, come gestori di ricerca indipendente finalizzata ad acquisire dati "di evidenza" su ampie fasce di popolazione, per rispondere alle sempre più stringenti necessità di evidenze scientifiche solide e indicazioni terapeutiche chiare ed univoche.

Nel raccogliere queste diverse istanze la SIMI, con l’obiettivo di contribuire al processo di evoluzione culturale della ricerca clinica, ha promosso le proprie attività di ricerca clinica indipendente.

Dopo l’embrionale operazione dello studio HCAP, che ha segnato il primo grande successo degli sforzi della Società di imporre la propria autorevolezza nel panorama della produzione scientifica nazionale ed internazionale, lo studio REPOSI, Registro Dei Pazienti Per Lo Studio Delle Polipatologie E Politerapie In Reparti Della Rete Simi, ha segnato un punto di svolta nella nostra attività di ricerca indipendente.

Con i fondamentali partner della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano, la SIMI è riuscita nell’intento di costruire un network altamente addestrato alla raccolta dei dati su un elevato numero di pazienti, raccogliendo un enorme e fruttuosa quantità di dati che hanno permesso di produrre una notevole quantità di lavori pubblicati su eminenti riviste internazionali.

Grazie all’esperienza accumulata con questi primi due studi, la SIMI ha quindi deciso di compiere un sostanziale passo avanti, rappresentato dallo studio ARAPACIS. L’Atrial Fibrillation Registry for Ankle-Brachial Index Prevalence Assessment: Collaborative Italian Study (ARAPACIS), raccogliendo più di duemila pazienti in oltre 100 centri del network SIMI, ha rappresentato il primo grande studio multicentrico svolto sotto l’egida esclusiva della società.

Lo studio ARAPACIS puntando su un semplicissimo strumento diagnostico come l’esecuzione dell’indice caviglia-braccio (ABI), è riuscito a produrre un dato di elevatissima qualità scientifica, riconosciuto dall’alta caratura internazionale della rivista su cui è stato pubblicato il primo lavoro prodotto dallo studio.

La SIMI ha dimostrato come, grazie allo sforzo comune di tutti gli internisti italiani, si possano produrre dati di incontrovertibile solidità scientifica, utilizzando semplici elementi della pratica clinica quotidiana.

Il lavoro necessario alla messa in opera dello studio ARAPACIS ha portato ad un grande successivo passo avanti nell’opera di formazione scientifica della società, la formazione del Centro Ricerca Indipendente SIMI (CRIS).

Il CRIS, nato con l’intento di incarnare tutti i principi che hanno spinto la società ad investire sulle proprie attività di ricerca, ha raccolto e canalizzato i maggiori esperti della Società distribuiti sul territorio nazionale e si è focalizzato sulle operazioni di coordinamento dell’ARAPACIS prima e del successivo grande studio promosso dalla SIMI.

Nell’attesa di avere a disposizione i nuovi dati provenienti dalla fase prospettica dello studio ARAPACIS, la SIMI e il CRIS hanno progettato e pianificato un nuovo studio, il Portal vein thrombosis Relevance On Liver cirrhosis: Italian Venous thrombotic Events Registry (PROLIVER).

Lo studio PROLIVER, che si propone di approfondire e mettere luce in maniera chiara sul ruolo della trombosi portale nei pazienti affetti da cirrosi epatica, rappresenta il “next step forward” per le attività della SIMI e del CRIS, avendo potenzialmente a disposizione la possibilità di poter cambiare in maniera profondamente significativa la gestione di pazienti dall’elevata complessità clinica.

Al momento lo studio PROLIVER si trova ancora nella fase di arruolamento, ma i primi dati preliminari ne preannunciano già il successo scientifico ed l’impatto sulla comunità medica.

Appare quindi chiaro come la SIMI con la propria attività di ricerca clinica, grazie al ruolo fondamentale del CRIS, si stia imponendo sul territorio nazionale come opinion leader scientifico in svariati ambiti della patologia clinica, rispecchiando e rappresentando le peculiarità di una disciplina così multiforme come la medicina interna.

 

Francesco Violi (Professore Ordinario “Sapienza” Università di Roma. Past President Società Italiana di Medicina Interna).