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Si laureò in medicina a Bologna, dove ebbe tra i suoi maestri Malpighi, che gli trasmise la passione per lo studio dell'anatomia. Nel 1705 divenne professore di anatomia a Bologna e fu maestro di Morgagni. Si dedicò anche alla clinica e alla chirurgia negli ospedali. I suoi importanti contributi all'otorinolaringoiatria furono diffusi nel De aure humana tractatus (1704). Descrisse, in questa opera, il timpano, gli ossicini dell'orecchio interno e del labirinto. Fu anche scopritore dei seni dell'aorta e documentò le sue ricerche in una cospicua quantità di appunti anatomopatologici. Si laureò in medicina a Bologna, dove ebbe tra i suoi maestri Malpighi, che gli trasmise la passione per lo studio dell'anatomia. Nel 1705 divenne professore di anatomia a Bologna e fu maestro di Morgagni. Si dedicò anche alla clinica e alla chirurgia negli ospedali. I suoi importanti contributi all'otorinolaringoiatria furono diffusi nel De aure humana tractatus (1704). Descrisse, in questa opera, il timpano, gli ossicini dell'orecchio interno e del labirinto. Fu anche scopritore dei seni dell'aorta e documentò le sue ricerche in una cospicua quantità di appunti anatomopatologici. La manovra di Valsalva consiste in un'espirazione forzata a glottide chiusa. Tale operazione può essere utilizzata per scopi diversi, ad esempio per diminuire la frequenza cardiaca in caso di tachicardia. Antonio Valsala viene ricordato per la manovra che da lui prende il nome. La manovra di Valsalva aumenta notevolemente la pressione intratoracica ed intra-addominale, favorendo tra l'altro lo svuotamento dei visceri. Questa operazione diviene quindi spontanea sia durante la defecazione sia durante il sollevamento di un carico pesante. Durante la manovra di Valsalva la contrazione sinergica dei muscoli dell'addome e degli altri muscoli espiratori trasforma la cavità addominale in una vera e propria camera gonfiabile racchiusa da pareti molto rigide e resistenti. Alcuni studi hanno dimostrato che questa azione permette di ridurre fino al 50% la pressione che agisce a livello del disco intervertebrale D12-L1 e del 30% a livello del disco L5-S1. Lo stato di apnea assoluta che si viene a creare è però causa di alcune temporanee ma importanti modificazioni a livello cardiocircolatorio. L'aumento di pressione intratoracica e intraaddominale, associata alla contrazione degli altri muscoli utilizzati per sollevare il carico, causa una diminuzione del ritorno venoso al cuore, il quale si trova inoltre costretto a esplicare la propria azione di contrazione e rilassamento contro resistenze elevate.
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