LA CULTURA DELLA NASCITA: SCHEGGE DI PARTI FAMOSI.
Roberto Russo
La nascita fa parte della vita di tutti gli uomini, le sue modalità avvengono secondo l’epoca e lo spazio in cui si verificano, riflettendo la cultura e le conoscenze scientifiche di quel periodo e di quella società.
La cultura della nascita è l’insieme di conoscenze che derivano da varie discipline, dalla storia, dalla società, dalla religione e dalla medicina, nello specifico, dall’ostetricia, che si occupa della gravidanza e del parto assistendo il venire al mondo, alla luce un essere umano.
La ricerca costante di assistenza al parto sembra iniziata cinque milioni di anni fa, quando i nostri antenati hanno iniziato a camminare in posizione verticale, che ha modificato il bacino e il perineo femminile rendendo più difficile alla madre lo svolgimento del parto.
.L’ostetricia, sino a pochi secoli fa, non era considerata un’arte medica, ma una disciplina separata riservata solo alle donne, ostetriche, levatrici, soprattutto anziane, che conoscevano i segreti del corpo femminile. Questa saggezza veniva tramandata, oralmente, ad altre donne che si basavano su tradizioni ed esperienze, per fornire un vantaggio, non solo psicologico di sicurezza, ma soprattutto per la sopravvivenza della madre e del neonato.
Il termine ostetrica è di origine latina deriva dal fatto che, nell’antica Roma, l’assistenza al parto era praticata da due donne, una dietro alla partoriente, che la sorreggeva alle spalle, adstetrix, l’altra seduta d’avanti obstetrix che si occupava della vera e propria assistenza alla nascita. Le ostetriche dell’Asia Minore erano le più ricercate, nell’antica Roma, dalle famiglie ricche e nobili, spesso erano schiave o liberte. Quando il parto si era espletato si poneva il neonato dinanzi al padre che, per riconoscerlo come figlio legittimo, o lo sollevava o lo faceva sollevare dall’ostetrica stessa, per questo il termine di levatrice.
Si descriverà la nascita iniziando con la mitologia, con le leggende a questa legate, con la nascita dell’umanità secondo la Genesi, con la venuta al mondo di Gesù, con alcuni parti riportati nella Bibbia, e con la storia di parti inconsueti di persone famose, sino a giungere ai giorni nostri.
Iniziando con la mitologia cita Salustio (362 d. C.) negli “Degli dei e del mondo”Queste cose non avvennero mai, ma sono sempre”-
Secondo Esiodo (850 a. C.), nella Teogonia, l’origine del mondo e degli dei ebbe origine dal Caos che etimologicamente significa spazio vuoto come una voragine immensa e tenebrosa. Dal Caos sorse Gea, Madre per eccellenza, colei da cui tutto si genera, indicando anche la funzione di levatrice ed alla quale tutto ritorna.
Gea e Urano dettero alla luce numerosi dei tra cui Rea e Crono che spodestato il padre Urano regnò,non felicemente, in quanto temeva a sua volta di essere detronizzato ad opera dei propri figli. Pertanto Crono appena Rea partoriva ingoiava i neonati, tranne che per l’ultimo figlio Zeus che la madre nascose, porgendo al padre ,al suo posto, una pietra avvolta nelle fasce, che Crono ingoiò. Zeus così fu salvo costringendo successivamente il padre a rigettare tutti i figli ingoiati che erano immortali grazie alla loro divinità. Zeus così divenne signore dell’ universo, dio supremo del mondo.
Sorella e moglie legittima di Zeus fu Era divinità femminile del cielo, protettrice del matrimonio, datrice di fecondità e venerata come dea della maternità, per i romani Giunone Lucina, Dalla loro unione nacquero due figli maschi Ares (Marte) ed Efesto (Vulcano) una femmina Ebe.
Anche Artemide viene considerata dea delle gestanti, avendo permesso il parto della madre Latona, dopo un lungo e doloroso travaglio di nove giorni e novi notti imposto, per gelosia, da Era, permettendo, con l’aiuto di Ilizia, la nascita del gemello Apollo, consentendo così alle donne di poter partorire. Nell’Iliade di Omero le Ilizie sono le dee del parto e personificano le sue doglie, che la madre Era invia o trattiene.
Ilizia è rappresentata con una mano protesa ad aiutare le partorienti e con l’altra mano con una fiaccola come simbolo del nascere che è rappresenta il venire alla luce del mondo.
Come parto singolare citiamo quello di Zeus che ingoiò, trasformata in mosca, Metis (l’assennatezza), che da lui attendeva un figlio, temendo che questa nascita diminuisse il suo potere ed ecco che si forma, dentro di lui, una nuova vita e nasce dal suo cervello, aperto da Efesto, bella e armata Pallade Athena.
Anche nel mito si parla di taglio cesareo e di nascite premature e come poterle proteggere.
Nascita di Dioniso: Semele figlia di Cadmo, Re di Tebe, ed Armonia portava in grembo un figlio di Zeus. Era,gelosa dello sposo, suggerì a Semele di costringere Zeus a mostrarsi nelle vesti di re dell’Olimpo. Quando ciò avvenne Semele, mortale, rimase fulminata dalla potenza di Zeus, che prontamente estrasse il bambino dal cadavere materno e, dato che era ancora immaturo, si fece con una spada una incisione in una coscia e lo cucì nella cavità dove il piccolo Dioniso rimase sino a termine.
Nascita di Asclepio: Apollo appresa l’infedeltà di Coronide, che dal dio attendeva un figlio,
le trafisse il petto con la sua freccia uccidendola, ma prima di porla sul rogo, strappò dall’utero materno la sua creatura Asclepio (Esculapio) che affidò al centauro Chirone che provvide ad allevarlo ed istruirlo nell’arte medica.
Nascita di Adone: Mirra figlia di Cinira, re di Cipro, concepì, per suo volere, incestuosamente un figlio. Mirra in gravidanza pregò gli dei di aiutarla e fu trasformata in albero che produce gomma resina. Quest’albero, come una donna in travaglio, si sforzò di espellere il feto che era nel suo interno e con l’aiuto di Lucina da una fessura della corteccia venne alla luce Adone.
Passando alla Bibbia e precisamente nella Genesi incontriamo il primo racconto della Creazione del Mondo e dell’Umanità. Dio creò a sua immagine il primo uomo Adamo (in ebraico Adam significa uomo,adamah che viene dal suolo); successivamente plasmò con una costola di Adamo una donna Eva, madre di tutti i viventi, infatti in ebraico Eva (Hawwah) deriva dalla radice Hajah che significa vita.
Dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre Adamo si unì ad Eva cui il Signore Dio disse moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà. Eva con Adamo concepì e partorì, con dolore, prima Caino, poi Abele che fu assassinato dal fratello. Qui la scrittura cita “Eva ha acquistato un uomo dal Signore” (in ebraico Caino Quju dal verbo Qauah acquistare) giubilo della prima donna che,da schiava di uno sposo,diventa madre di un uomo.
A130 anni Adamo generò Set in seguito altri figli e figlie morendo all’età di 930 anni.
Non è possibile parlare di nascita senza menzionare la Natività che commemora l’apparizione nel mondo del Figlio di Dio a Betlemme.
Il vangelo secondo Luca ci documenta il parto di Maria:”Ora mentre Giuseppe e Maria si trovavano a Betlemme si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
San Tommaso nella Summa teologica (1265-1274) dice “nel parto di Maria non ci fu dolore di sorta,ne corruzione alcuna,ma somma gioia.”
L’immagine di Maria è stata rappresentata da illustri artisti nell’ Annunciazione, nella Gravidanza ad esempio nella Madonna del Parto di Piero della Francesca e di Francesco Gaddi, e nella Natività di Gesù, evento religioso eccezionale tramandatoci in tutti i secoli.
Sempre nella Bibbia si riferiscono gravidanze gemellari come quella di Rebecca, sposa di Isacco, che generò Esaù e Giacobbe che, nel grembo materno, si rivoltavano l’uno contro l’altro segno della loro discordia. Infatti Rebecca è considerata progenitrice del popolo ebraico attraverso Giacobbe e del popolo romano con Esaù, futura inimicizia tra i due popoli.
Come gravidanze multiple sempre nella Bibbia ci riporta quella di sei gemelli di Hamoth sposa di Oved Edon colui che salvò la Thora. Come numero di gravidanze la Bibbia ne raccomanda sette numero sacro per gli Ebrei.
Viene anche riportato il parto di Rachele che ebbe, per presentazione podalica del feto, un parto difficile. Infatti, la levatrice le disse: “non aver paura: anche questa volta è maschio! La gestante morendo chiamò il nascituro Ben-Oni figlio del mio dolore che il padre Giacobbe chiamò Beniamino figlio della felicità
Santa Anna ( Hannah grazia), avendo concepito Maria (amata da Dio), in tarda età, per volontà divina è considerata Patrona delle donne che desiderano figli e delle stesse partorienti e nutrici. A sant’Anna le gestanti invocano tre grazie: un parto felice,un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare.
Passando alla leggenda si narra che l’imperatore Nerone, dopo aver fatto squarciare il ventre di sua madre Agrippina, per vedere dove era nato, desiderò divenire gravido e partorire. Dopo innumerevoli tentativi di dissuaderlo i medici gli fecero bere un liquido con una piccola rana. La rana continuò a crescere nello stomaco dell’imperatore, con grande suo vanto, finché con un potente lassativo la rana fu espulsa viva. Si narra che la rana si gettò nel Tevere dando il nome al Laterano latisan rana (rana sparita) o lata rana, (rana partorita).
Altra leggenda parla del parto della papessa Giovanna al secolo Giovanna Miller, piovuta in Vaticano dal monastero benedettino di Magonza, dove era entrata, sotto mentite spoglie per seguire il suo amante. Nell’anno 855, dopo la morte di Leone IV, fu eletta Papa con il nome di Giovanni VIII. Dopo cinque mesi di papato, mentre era in processione sulla strada che porta al Colosseo fu colta dai dolori del parto,e partorì tra la sorpresa di tutti. Da allora i Papi venivano, alla loro elezione, fatti sedere su un seggio di porfido rosso, con un foro .sulla seduta, per controllarne la virilità.
Altra leggenda diffusa nel medioevo era la nascita dell’Anticristo che verrà alla luce poco prima della fine del mondo mediante taglio cesareo. In una xilografia del 1482 custodita nel British Museum di Londra si vede l’Anticristo che viene estratto dal ventre materno da una donna nerovestita. Ai piedi della madre vi è un diavolo sotto forma di caprone. L’anima della madre che fuoriesce dalla bocca viene ghermita da un altro diavolo.
La storia del taglio cesareo inizia a Roma quando Numa Pompilio nel 715 a.C. emise la lex caesarea ( da caedo tagliare) che rendeva obbligatoria l’ estrazione addominale del feto dal corpo della madre morente o appena morta nel corso del travaglio.
La mortalità materna era altissima per il parto e per le infezioni successive come cita Plutarco (46-120 d.C): a Sparta sulle tombe era vietato scrivere i nomi dei defunti, fatta eccezione per quelli degli uomini morti in guerra e delle donne morte per parto.
Sempre a proposito del taglio cesareo è sconfermata la credenza che Gaio Giulio Cesare ne sia nato essendo la madre Aurelia viva quando Cesare era già imperatore.
Altri personaggi storici nati da cesareo sono Scipione l’Africano che sembra nato da madre morta.
Inoltre da parto cesareo si tramanda nato Buddha nel 563 a.C. dalla madre Maya (Mahamaya) che sognò che un elefante bianco penetrasse nel suo corpo, ricevendo nel grembo senza alcuna impurità Buddha, che partorì nel bosco di Lumbini (Nepal) da un fianco senza alcun dolore, ma mori dopo sette giorni dal parto stesso. Sempre da cesareo sembra nato Brama capostipite dell’Induismo e Rustan in Persia. Forse tutte queste storie si riferiscono all’eccezionalità del parto e ai personaggi famosi così nati in modo inconsueto.
Vengono di seguito elencati alcuni personaggi storici, i loro matrimoni, e le nascite per poter osservare come il tempo ha mutato la società femminile, l’assistenza al parto e la mortalità materna.
Carlo Magno (742-814) ebbe tre mogli Imiltrude, Ermengarda e Ildergarda sposata a13 anni che gli diede nove figli e morì di parto nel 783.
Berta,sorella di Carlo Magno, mentre si recava a Roma e percorreva l’attuale via Cassia, che coincide con la via Francigena, che nel Medioevo era percorsa dai pellegrini dal nord Europa a Roma, fu colta dalle doglie del parto si fermò in una grotta a Sutri dove nacque nel 742 Rolando paladino di Francia
Federico II Del Sacro Romano Impero (stupor mundi) figlio di Enrico VI° e Costanza di Altavilla, già quarantenne, nacque pubblicamente in un tendone allestito nella piazza del mercato di Iesi il 26 dicembre 1194 per dimostrare la legittimità alla discendenza.
Questa nascita fu detta seconda a Gesù Cristo essendo nato il 26 dicembre a Iesi
Sinonimo di Jesus, L’imperatore si sposò tre volte con due mogli che morirono di parto.
Enrico VIII Tudor (1491-1547) ebbe sei mogli di cui due ripudiate, Caterina D’Aragona e Anna di Cleves, due decapitate, Anna Bolena e la cugina Catherina Howard, una morta dopo 12 giorni dal parto Jane Seymour e l’ultma Katherina Parr sopravvissuta.
Lucrezia Borgia (1480-1519) figlia illegittima del Papa Alessandro VI e di Vannozza Cattanei ebbe tre mariti,di cui uno assassinato, 8 figli legittimi ed uno illegittimo infans romanus. Morì a 39 anni per complicazioni del postpartum.
Caterina de Medici (1519-1589) figlia di Lorenzo de Medici a 14 anni sposò Enrico di Francia e mise al mondo 10 figli.
Maria Antonietta D’Asburgo Lorena (1755-1793) sposa a 14 anni di Luigi XVI ghigliottinata a 38 anni. Ebbe tre parti dinanzi alla corte di cui il primo difficoltoso seguito da un immediato salasso.
Napoleone Bonaparte (15 agosto 1769 - 5 maggio 1821) nacque ad Ayaccio. La madre Maria Letizia Ramolino, che si era sposata a14 anni, mise al mondo 13 figli di cui otto sopravissuti. Il parto di Napoleone avvenne in modo precipitoso,infatti la madre uscita dalla messa dell’Assunta, divenuto poi giorno imperiale, espletò il parto nel soggiorno di casa; il futuro imperatore nacque con la membrana amniotica integra (cioè con la camicia), su di un tappeto antico, raffigurante Cesare ed Atlante.
Maria Luisa D’Asburgo Lorena ( 1791-1847) sposa di Napoleone Bonaparte a 19 anni attendendo un figlio dall’Imperatore, furono convocati il dr. Corvisart, primo medico di corte, che scelse per l’evento il famoso ostetrico Baudelocque che purtroppo morì prima del parto- Al suo posto fu chiamato l’ostetrico Antoine Dubois, che accortosi della presentazione podalica, gitato comunicò a Napoleone: il bambino “si presenta male e la vita della madre è in pericolo”. Rispose l’Imperatore: “salvate innanzi tutto la madre.” L’assistenza al parto podalico si espletò con l’applicazione di forcipe su testa ultima. Il neonato in asfissia pallida sembrava morto, ma dopo la rianimazione vivrà con il nome di Napoleone Francesco Re di Roma (1811-1832) con la gioia ed orgoglio paterno.
Regina Vittoria d’Inghilterra (1819-1901) partorì il suo ottavo figlio Leopoldo (1857) con anestesia cloroformica. Dopo molti contrasti e discussioni sull’opportunità o meno di ricorrere al parto indolore, con forte opposizione della Chiesa che ribadiva, “tu donna partorirai con dolore”. L’anestesia cloroformica si diffuse rapidamente giungendo all’attuale estensione di assicurare, con le attuali tecniche, a tutte le gestanti una parto in analgesia o in anestesia.
In ultimo ricordiamo un tragico evento ostetrico e dinastico che ebbe come protagonista la
Principessa Carlotta Augusta del Galles (1796-1817) pronipote di Re Giorgio III d’Inghilterra erede al trono. Sposatasi nel 1816 con il principe di Galles Leopoldo, l’anno successivo, partorì, con l’assistenza di tre famosi ostetrici, dopo cinquantadue ore di travaglio, un bambino morto di 4 Kg. Dopo poche ore morì anche la madre per emorragia. L’ostetrico Sir Richard Croft che l’aveva assistita, sconvolto da questo tragico evento, si suicidò dopo tre mesi.
Considerando il precedente elenco si può osservare che dal medioevo in poi le donne venivano date in sposa giovanissime tra i12-14 anni, specie tra i nobili o tra le case regnanti, spesso contro la loro volontà. Il principale compito era di generare molti figli possibilmente maschi. A 30 anni erano considerate anziane e spesso la mortalità, date le ripetute gravidanze e le scarse condizioni igienico sanitarie, era tra i 30 e 39 anni. Inoltre, il parto veniva assistito da ostetriche in luogo appartato e tranquillo a domicilio, tranne che per le case regnanti in cui l’evento avveniva dinanzi alla corte per dimostrare la legittimità dell’erede.
Con uno sguardo all’ostetricia citiamo che l’espressione parto cesareo fu coniata dal medico francese Francois Rousset che nel 1581 teorizzò la possibilità di praticare questo intervento su gestante viva per salvarle la vita insieme al proprio nascituro.
Nel 1600 si verifica un risveglio dell’ostetricia in Francia soprattutto per merito di Francoise
Mauriceau (1637-1709) in contrasto con gli ostetrici della famiglia Chamberlen (1600) che usarono il forcipe, tenendolo segreto, per un secolo ed esclusivo per i parti di nobili o altolocati.
Sino a tutto l’800 e primi del 900, il parto oltre che nei pochi ospedali si espletava a domicilio della gestante assistita da una ostetrica, già figura qualificata, che, nel momento di difficoltà, chiamava un medico ostetrico. Maria Montessori (1870-1952) ci illustra e ci raccomanda un’assistenza fattiva ed empatica al parto, primi germi di una pedagogia per l’accompagnamento alla nascita e alla genitorialità, sempre attuali per chi deve assistere a questo meraviglioso evento.
Ma con la costruzione di nuove maternità e l’abolizione delle condotte ostetriche il parto si è ospedalizzato offrendo sempre più una maggiore sicurezza per la madre e il neonato, contemporaneamente. la medicalizzazione e la tecnologia hanno aumentato notevolmente il ricorso al parto cesareo, a volte deprivando il padre e i congiunti ad una partecipazione empatica ed attiva a questo evento.
Oggi l’età materna anche per il primo figlio è aumentata 30-32 anni, esiste una denatalità, si mettono al mondo 1,26 figli per mamma, con un tasso di natalità 9,3 per mille, la speranza di vita alla nascita è per gli uomini 79.21 e per le donne 84,59 anni. Inoltre con l’aumentata età materna si è verificato un decremento della fertilità ed un aumento delle fecondazioni medicalmente assistite con un relativo aumento di gravidanze plurime e gemellari. A questo proposito citeremo le cinque gemelle Dionne nel 1934 negli Stati Uniti, i sei gemelli Giannini in Italia seguiti da quelli di Napoli e Torino. Infine, ricordiamo la nascita nel 1881 di Eng e Chang Bunker, i fratelli siamesi, attrazione del circo Barnum, che si sposarono due sorelle, generarono 21 figli e morirono a 63 anni a poca distanza dell’uno dall’altro.
Oggi sulla stampa per gravidanze e parti famosi si intendono quelli di attrici o di donne socialmente note, che debbono mostrare che la maternità è bella perché non incide sul loro look e sulle loro occupazioni e che tornano sulla scena mondana immediatamente dopo il parto. Tutto è spot pubblicitario globalizzato.
Il “New York Times” scrive che alcune maternità divengono una versione del reality show con il parto party con invitati importanti e fotografi e cineoperatori al seguito.
In conclusione, non esistono parti di personaggi famosi- Tutte le nascite sia di personaggi in vista, importanti e di riguardo oppure che si divenga famosi durante la vita, o che si conduca una normale esistenza avvengono sempre, per una fortunata equità naturale, nello stesso modo dandoci attraverso una madre il meraviglioso e misterioso dono della vita.
La maternità è il più alto atto d’amore dell’uomo, rappresenta la perfezione dell’ordine che ispira la creazione e la trasmissione della vita e racchiude in sé elementi spirituali e simbolici di straordinaria forza espressiva.