Oncologia medica-
Chemioterapia, ormonoterapia e terapia biologica
Anna Maria Parisi
Il carcinoma mammario è la neoplasia più frequente nel sesso femminile, è una
neoplasia eterogenea e spesso è una malattia sistemica fin dall’inizio.
L’incidenza della neoplasia è in progressivo aumento ma la mortalità è ridotta
grazie
all’evoluzione delle indagini strumentali, delle modalità chirurgiche e delle
terapie sempre
più efficaci.
La biologia molecolare ha individuato il profilo genico di almeno 4 sottotipi di
tumore
mammario : “Luminal A-B;HER-2 + ; Triplo negativo”, pertanto la terapia del
carcinoma
mammario ovvero dei carcinomi mammari si arricchisce di giorno in giorno di
nuovi
chemioterapici e di agenti biologici mirati al tipo di neoplasia individuato.
La determinazione dei fattori prognostici-predittivi (ER-PgR-Ki67-CerbB-2 neu)
ci
permette di classificare la categoria di rischio e la successiva scelta della
strategia
terapeutica sia nella fase adiuvante che nella neo-adiuvante e nella fase
metastatica .
Prevale l’endocrino terapia quando l’espressione dei recettori ormonali è alta,
l’indice di
proliferazione è bassa e HER-2 non amplificato
L’iperespressione di HER-2 impone trattamento chemioterapico in associazione a
CT o
ad endocrinoterapia in tutte le fasi della malattia .
La chemioterapia in tumore HER-2 non iperespresso viene indicata quando gli
altri fattori
prognostici-predittivi sono sfavorevoli .
Chemioterapia adiuvante, razionale : distruzione di eventuali foci di cellule
neoplastiche che precocemente si sono staccate dalla neoplasia primitiva e che
potenzialmente possono colonizzare altri organi .
Obiettivo è la guarigione della paziente.
I farmaci più usati sono le antracicline in associazione a uno o due farmaci
(AC/EC—FAC/FEC— AT/ET --- TC –TAC )
o in forma sequenziale con Taxani .(AC.Taxano; FEC.Taxano )
In presenza di neoplasia HER-2pos. Trastuzumab viene usato dopo le antracicline
in
associazione con i Taxani e protratto per un anno complessivo .
Chemioterapia neo-adiuvante, razionale :
riduzione di neoplasia monofocale per aumentare la possibilità di una chirurgia
conservativa inizialmente candidata a mastectomia radicale- Obiettivo è la
remissione
patologica completa della neoplasia, assenza cioè di elementi neoplastici sia a
carico
della ghiandola mammaria che dei linfonodi ascellari.
Gli schemi terapeutici sono gli stessi che si adottano nella CT adiuvante, la
terapia
rappresenta un test di chemio-sensibilità in vivo della neoplasia, pertanto la
lesione viene
monitorata a livello clinico-strumentale dopo i primi 3-4 cicli per il
proseguimento della
strategia medico-chirurgica .
Chemioterapia nella fase metastatica, razionale :
Migliorare la qualità della vita, riducendo le lesioni secondarie e i sintomi ad
esse
correlate
La scelta del trattamento chemioterapico rispetto all’endocrinoterapia è
valutata in
rapporto all’intervallo libero da malattia (<2anni), alla localizzazione in
organi vitali e alla
non- risposta ad un primo trattamento ormonale .Quando è possibile è utile
rivalutare
istologicamente l’immuno-fenotipo -
In neoplasia HER-2 pos. La terapia con anticorpo monoclonale (Trastuzumab)
associata a
chemioterapia è da considerarsi di prima scelta con chemioterapici sequenziali
di 1a e 2a
linea fino a progressione .Le associazioni più frequenti sono con Taxani /Navelbine
/Capecitabina /Gemcitabina .
Può essere considerata una opzione terapeutica l’associazione Trastuzumab +
Inibitore
Aromatasi nelle pazienti anziane o in presenza di malattia non aggressiva HER-2
e
ER/PgR : pos.
In progressione di malattia in corso o dopo Trastuzumab è indicata la terapia
con una
piccola molecola che inibisce in maniera reversibile EGFR e HER-2 (Lapatinib)
Nella pratica clinica lo schema usato è in associazione con Capecitabina
Lapatinib + Capecitabina fino a progressione e/o intolleranza .
In neoplasia HER-2 :neg . :i chemioterapici più usati sono rappresentati da :
Antracicline liposomiali in monoterapia o in associazione a Ciclofosfamide .
Anticorpo Monoclonale :Bevacizumab + Paclitaxel .
Navelbine e/o Capecitabina .
Di recente sono utilizzati due nuovi farmaci :
- Nab-paclitaxel : formulazione di paclitaxel legato all’albumina in
nanoparticelle .
(utilizzato in monoterapia in 2a linea)
- Eribulina :inibitone non taxano dei microtubuli .
- (utilizzato in monoterapia dalla 3a linea in poi )
Ormonoterapia, razionale :
Contrastare l’attività degli estrogeni nelle neoplasie mammarie che esprimono
recettori
ormonali per Estrogeno e/oProgesterone (ER e/oPgR +)-
L’interferenza si può ottenere per competizione recettoriale ( Tamoxifen) o per
inibizione
della produzione di estrogeni dagli androgeni per via enzimatica con gli
inibitori
dell’aromatasi -
ER e PgR sono fattori predittivi di risposta all’ormonoterapia; più è alta la
percentuale
dell’espressione recettoriale,maggiore è la probabilità di una buona risposta
all’ormonoterapia .
Ormoterapia adiuvante in pre-menopausa :
Tamoxifen x 5 anni, associato o meno a LH-RHa (anche 5 anni)
Ormonoterapia adiuvante in post-menopausa : Inibitori Aromatasi (AI)
strategia upfront : AI ( anastrozolo- letrozolo ) x 5 anni
strategia swich : Tamoxifen x 2-3 . AI x 3-2 anni
strategia exetend: Tamoxifen x 5 anni .AI per 5 anni
Ormonoterapia in malattia metastatica :
pre-menopausa : LH-RHa+AI :anastrozolo o letrozolo . exemestane
( se Tamoxifen in adiuvante)
post-menopausa : AI :anastrozolo-letrozolo-exemestane ( se TAM in adiuvante)
Fulvestrant (se AI o TAM in adiuvante )
Terapie a bersaglio molecolare :
Trastuzumab - Bevacizumab – Lapatinib --
Trastuzumab è un anticorpo monoclonale ricombinante umanizzato che ha elevata
affinità di legame alla proteina HER-2 e blocca la trasduzione del segnale
proliferativo
all’interno della cellula-
Nel 20-30% dei tumori mammari la proteina HER-2 è iperespressa sulla superficie
delle
cellule neoplastiche in quantità elevata
Nel carcinoma mammario HER-2 positivo Trastuzumab deve essere somministrato:
in adiuvante e neoadiuvante :
sequenziale a CT con antracicline, in associazione a taxano e proseguito per un
anno
complessivo .
In associazione a RT complementare all’intervento
In fase metastatica : Trastuzumab viene somministrato in associazione a
chemioterapici
fino a progressione e/o intolleranza .
Le associazioni più frequenti sono con Paclitaxel /settimanale- con Navelvine
–con
Capecitabina – con Gemcitabina – con Carboplatino –
Nel corso di trattamento con Trastuzumab è necessario il monitoraggio periodico
della
funzionalità cardiaca (ecocardiogramma con FEV )
Controindicazione al Trastuzumab un valore di FEV<50% e storia di cardiopatia
ischemica .
Bevacizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che blocca il VEGF, impedisce
la
formazione di nuovi vasi sanguigni nel tumore limitandone l’accrescimento .
Indicato in fase metastatica in tumori HER-2 : neg . -in associazione a
Paclitaxel in 1a
linea metastatica .
Lapatinib è una piccola molecola che impedisce in maniera reversibile l’attività
tirosin-
.chinasi dell’ EGFR e dell’HER-2 .
Indicato in fase metastatica in associazione a Capecitabina in tumori HER-2 pos.
che
vanno in progressione dopo Trastuzumab associato a chemioterapici di 1a-2a
linea-
Indicato in fase metastatica in associazione con un inibitore dell’aromatasi in
pazienti
HER-2 e ER/PGR pos. non candidabili a chemioterapia -
Anna Maria Parisi
Direttore UOSD Oncologia della mammella
Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini .Roma