Utilizzo clinico, statistico e epidemiologico del Partogramma Elettronico
UOC Ostetricia e
Ginecologia, Ospedale Santo Spirito Roma
Scotto di Palumbo V,
Gastaldi P
Il partogramma è una
rappresentazione grafica del travaglio di parto.
A partire dagli studi di
Friedman degli anni ‘50 il partogramma è stato uno strumento disponibile in
sala parto
1,2.
L’aumento dell’età media
e dell’indice di massa corporea delle pazienti, il ricorso al parto cesareo, il
controllo biofisico del benessere fetale, il lavoro multidisciplinare in sala
parto, le linee guida condivise, hanno cambiato l’ostetricia.
Nel 2008 una revisione
Cochrane ha messo in discussione la capacità del partogramma di ridurre
l’incidenza del parto cesareo, del parto operativo e di un basso punteggio di
Apgar alla nascita
3.
Il partogramma per
essere efficace deve essere inserito in un rigoroso protocollo di assistenza al
parto
4,5. Le prove
scientifiche consigliano l’introduzione nel grafico di una linea di azione a 4
ore di distanza dalla linea di attenzione
6.
Il modello di
partogramma con variabili multiple dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si
ispira al lavoro di Philpott e Castle degli anni ‘70
7,8,9. Le variabili del
travaglio di parto riguradano l’andamento del travaglio, la condizione fetale e
materna.
Nell’ultimo decennio il
gruppo di Zhang e collaboratori ha aggiornato le tecniche per lo studio
dell’andamento del travaglio10,11,12.
La classica curva di
dilatazione di Friedman degli anni ‘60 è stata messa in discussione con tecniche
statistiche sofisticate.
Il gruppo di studio
dell’Ospedale Santo Spirito ha realizzato a partire dal 2006 un Partogramma
elettronico con Microsoft Visual Fox Pro da inserire nella cartella clinica
informatica.
Nel sito Internet
www.epartograph. eu è disponibile
una seconda versione del Partogramma elettronico realizzato con Microsoft Excel.
Dopo l’introduzione del
partogramma elettronico in reparto, nel 2007 è iniziato uno studio descrittivo
della popolazione ostetrica dell’Ospedale Santo Spirito, che si è concluso nel
2008 ed è in fase avanzata di pubblicazione.
Su 1345 pazienti, sono
stati considerati 743 partogrammi di pazienti che hanno partorito
spontaneamente,455 nullipare e 288 pluripare. Il potenziamento ossitocico è
stato applicato nel 94% e la partoanalgesia nel 11% dei casi.
Tra il gennaio 2007 e il
dicembre 2008 il ricorso al parto cesareo è diminuito in modo significativo.
Alla fine del 2006 l’incidenza era del 40,9% del totale dei parti, alla fine del
2008 il 34,3%. La tendenza alla diminuzione dei parti cesarei è continuata
anche nel 2009 e nel 2010.
Le curve di dilatazione
per le nullipare e per le pluripare hanno rispettato la differenza tra primipare
e pluripare, sono state simili per andamento a quelle descritte da Zhang e
collaboratori negli ultimi anni e non contenevano una fase di decelerazione alla
fine del periodo dilatante.
Le nullipare hanno
riportato un tempo di dilatazione da 4 a 10cm di 2,50 ore al 50° centile e di
6,50 ore al 95° centile. Le pluripare 1,78 ore al 50° centile e 4,58 ore al 95°
centile.
L’inizio della fase
attiva per le nullipare si è collocato tra 4 e 5 cm, per le pluripare tra 5 e 6
cm.
Il confronto con i
recenti dati pubblicati da Zhang e collaboratori su una popolazione
contemporanea negli Stati Uniti, evidenzia una notevole riduzione nella
popolazione ostetrica del Santo Spirito dei tempi del travaglio tra 4 e 10 cm
12.
Secondo Zhang e
collaboratori nelle nullipare il 50° centile è di 5,3 ore e il 95° centile di
16,4 ore e la fase attiva inizia anche dopo 6 cm di dilatazione.
Tra le possibili ragioni
il minore ricorso alla partoanalgesia e il maggiore utilizzo del potenziamento
ossitocico in travaglio di parto.
Zhang e collaboratori
hanno proposto nel 2010 un nuovo modello di partogramma senza la linea di
attenzione, con un andamento della dilatazione a gradino.
La diagnosi di distocia
dopo 4 ore potrebbe essere intempestiva prima di 6 cm di dilatazione e tardiva
dopo 6 cm.
La prevenzione del
taglio ceareo prematuro è un obiettivo di primaria importanza dell’ostetricia
contemporanea da associare alla diagnosi di distocia del periodo dilatante.
Il Partogramma
elettronico è uno strumento innovativo, adattabile a qualunque situazione
clinica e in continua evoluzione.
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Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Vincenzo Scotto di Palumbo
Vincenzo.scotto@asl-rme.it