ASPETTI SOCIO-DEMOGRAFICI DEI PAZIENTI DELL’AREA SANITARIA DELLA CARITAS DIOCESANA DI ROMA

 

Renzo Fontemaggi

(responsabile della Banca Dati Ambulatorio di Via Marsala)

 

 

 

PREMESSA

 

Sono un volontario che opera presso l’Ambulatorio di Via Marsala da ormai cinque anni e sono responsabile della Banca Dati; ho cominciato praticamente subito dopo essere andato in pensione lasciando la mia attività lavorativa di dirigente aziendale, presso una importante industria elettronica di Roma.

 

Quello con la CARITAS non è stato un contatto casuale ma volutamente cercato perché legato alla necessità di incontrare quelle persone che il mio “mondo” faceva di tutto per non farmele avvicinare, con la scusa che tanto c’era sempre qualcuno che si sarebbe sporcato le mani, che comunque non c’era tempo perché le scadenze contrattuali, i meeting, le relazioni, i rapporti con importanti “clienti” venivano prima di ogni altra cosa.

 

Oggi vivo in un’altra dimensione; spero di essere utile a chi non ha “voce”, perché ha lasciato il suo paese, ed in molti casi anche gli affetti, in cerca di un mondo che credeva lo accogliesse benevolmente sperando di trovare una società che gli avrebbe garantito un futuro migliore.

 

 

L’AREA SANITARIA DELLA CARITAS ROMANA

Quest’anno l’Area Sanitaria della Caritas Diocesana di Roma compie ventidue anni d’attività; oggi conta tre Ambulatori: il principale è quello di Via Marsala, gli altri sono in Via Gregorio VII in prossimità dell’Ospedale Gemelli e l’altro in Via Tullio Levita vicino alla Basilica di S. Paolo dove ha sede anche l’ambulatorio odontoiatrico.

In questi anni sono stati accolti circa 85000 pazienti e mediamente sono state eseguite 20000 prestazioni sanitarie annue tra visite di medicina generale e specialistiche, interventi odontoiatrici, esami diagnostici e prestazioni infermieristiche.

Un discorso a parte va fatto per la Farmacia che si trova negli stessi locali dell’Ambulatorio; essa opera con in medicinali che vengono donati alla Caritas sia da imprese farmaceutiche che da comuni cittadini; questi vengono verificati e ricompattati per essere messi a disposizione del banco farmaceutico che, tramite farmacisti volontari, provvede alla consegna ai pazienti o a chiunque ne faccia richiesta, sempre che ce ne sia la disponibilità.

E’ difficile quantificare quanti farmaci vengono consegnati, di certo presso il banco di distribuzione c’è sempre la fila.

 

Per focalizzare al meglio gli aspetti socio-demografici dell’Area Sanitaria, i dati che verranno esposti  si riferiscono allo scorso 2005 e sono relativi all’attività dell’Ambulatorio di Via Marsala dove sono erogate circa l’80% delle prestazioni dell’Area Sanitaria in quanto è qui che sono presenti la maggior parte dei medici volontari e da un punto di vista logistico (vicino alla Stazione Termini) è facilmente raggiungibile dai nostri pazienti.

In Via Marsala operano circa 200 volontari tra sanitari e personale non medico che è  occupato l’accoglienza e ‘”ascolto”  dei pazienti, nella selezione e formattazione dei farmaci, nella conduzione di un Servizio Studi, nella gestione della Banca Dati e per l’assistenza presso i campi nomadi.

 

Il poliambulatorio si trova in Via Marsala 97.

 

 

L’ingresso dell’Ambulatorio; su un pannello posto alla sinistra, la voce “Poliambulatorio” è scritto in quasi tutte le lingue del mondo

 

 

 L’attuale struttura, che conta quattro studi medici, una medicheria, una farmacia e altri locali per le attività descritte in precedenza, è stata inaugurata nel 2000 in occasione dell’Anno Santo.

Facciamo ora un piccola visita virtuale al suo interno:

 

 

L’Accoglienza dei pazienti

 

 

Uno dei quattro studi medici   La Medicheria

 

I locali del settore farmaceutico:

Il banco farmaceutico 

   Controllo e compattazione farmaci

 

 

Proseguendo per Via Marsala, nello stesso complesso, si trovano l’Ostello che offre un posto dove dormire e la Mensa Serale.

 

 

 

 

I NOSTRI PAZIENTI

 

Nel primo decennio di attività dell’Ambulatorio la maggior parte dei pazienti erano provenienti dall’Africa e in numero rilevante quelli dei paesi settentrionali (Marocco, Tunisia, Libia e Egitto).

A partire dal 1995 hanno cominciato a prevalere pazienti dell’Europa orientale in coincidenza delle mutate situazioni politiche dei paesi a regime comunista, prima con gli albanesi e ex jugoslavi e poi con i polacchi, i romeni e popolazione delle repubbliche sovietiche (ucraini e moldavi).

Il grafico che segue mostra l’andamento delle presenze, quantificate per continente di provenienza.

 

 

 

Nel corso del 2005 sono stati visitati 5986 pazienti con una prevalenza di uomini (circa il 53%).

 

Oltre 50% provengano dall’est Europa e il 33% del totale sono romeni.

 

Molto interessante è il fenomeno dei cinesi che costituiscono il 12% dell’intera popolazione; fino al 2000, pur essendo molto alta la loro presenza sul territorio cittadino, non frequentavano l’Ambulatorio di via Marsala. E’ stata fatta un’opera di convincimento da parte della Direzione Sanitaria che, mettendo a disposizione di questi pazienti degli interpreti di lingua cinese volontari, è possibile aiutarli nel loro percorso sanitario.

Il 7% è costituito da pazienti del Bangladesh che come noto provengono da una nazione molto povera; sono forse quelli più fragili dal punto di vista sanitario e molto disadattati.

 

 

I pazienti che si sono presentati presso l’Ambulatorio di Via Marsala per la prima volta nel 2005 sono stati 2252 (il 55% di questi sono uomini) e l’83% del totale è privo di permesso di soggiorno.

 


 

Per quanto riguarda  questi pazienti che sono venuti in contatto per la prima volta con la struttura del Poliambulatorio, vengono mostrati nel grafico i primi 20 paesi in ordine decrescente; da notare che la nona popolazione e quella degli italiani che, pur avendo la possibilità di avvalersi delle strutture sanitarie, si sono rivolti alla Caritas per la loro estrema indigenza.

 

 

 

 

 

Il 56,4% non ha un occupazione valida. Non essendo in possesso di un permesso di soggiorno fanno tutti lavori in “nero”, la maggior parte dei romeni e peruviani maschi sono occupati nell’edilizia, i cinesi in quello della ristorazione, i bengalesi in attività ambulante, le donne ucraine, polacche e moldave nell’assistenza agli anziani e quelle dell’America meridionale nei lavori domestici e come baby-sitter.

 

 

 

 

La condizione abitativa di queste comunità e molto precaria, una larga parte dei pazienti vive con i propri connazionali e, i più fortunati in Centri di Accoglienza;  circa il 20% dichiara di non avere una dimora fissa.

 

Il 60% non conosce a sufficienza la lingua italiana e questo è un motivo di presenza presso il nostro Ambulatorio in quanto le difficoltà linguistiche e burocratiche impediscono la frequentazione delle strutture sanitarie nazionali anche per quanto riguarda i pazienti in possesso di un permesso di soggiorno.

 

 

 

I nostri assistiti hanno un alto livello di istruzione; circa il 50% hanno almeno un diploma di scuola superiore (equivalente a 12 – 13 anni di scolarità) soprattutto per i pazienti provenienti dai paesi dell’est europeo e da quelli dell’America del sud.

 

Quello che stupisce è che persone con un titolo universitario, che sono il 14,1% (in particolare donne ucraine, russe e moldave), e quindi con un grado culturale molto alto, sono utilizzati in occupazioni umilianti e particolarmente precarie.

 

 

 

 

 

L’ATTIVITA’ DELL’AMBULATORIO

L’ambulatorio di Via Marsala nello scorso anno ha elargito più di 10000 prestazioni sanitarie.

E’ funzionante dal lunedì al venerdì; per tre giorni alla settimana è aperto sia la mattina che il pomeriggio e per i restanti solo il pomeriggio.

Le visite di medicina generale sono state 5398, quelle specialistiche 3495 e le prestazioni della medicheria sono state 1969.

 

 

 

Durante la normale attività ambulatoriale è operativa la farmacia dove sono presenti mediamente 3 medici farmacisti per turno.

 

Sono stati eseguiti 1743 esami diagnostici; presso strutture esterne sono stati fatte 242 radiologie, 931 analisi di laboratorio (la maggior parte al Policlinico Gemelli) e 152 esami speciali (ECG, EGDS, RMN, DOPPLER, ecc.).

Le ecografie vengono fatte presso l’Ambulatorio; sono state 418, quelle più eseguite le pelviche (97), controlli in gravidanza (56), l’epatiche (66) e le tiroidee (53).

 

 

 

 

La tipologia del personale sanitario presente nell’Ambulatorio nel 2005 è stata mediamente di:

-         20 medici di medicina generale

-         3 ginecologi

-         2 cardiologi

-         2 dermatologi

-         1 psichiatra

-         1 pediatra

-         1 endocrinologo

-         2 pneumologi

-         1 urologo (solo a partire da dicembre)

-         2 ecografisti

-         5 infermieri per la medicheria.

 

 

 

Il numero delle visite specialistiche effettuate è stato funzione della presenza dei medici che non è stato costante in tutto l’arco dell’anno.

Le più praticate sono state quelle ginecologiche (765), le dermatologiche (652) e le cardiologiche (364); uno dato rilevante emerge dalle 180 visite psichiatriche che, con in particolare diagnosi di sindromi ansiose e depressive fanno emergere la difficoltà e il disagio di molti pazienti nella loro quotidianità.

 

 

 

In base agli esiti diagnostici dei medici ed impiegando la codifica ICD-9-CM, sono state contate 6857 patologie; di queste 3533 sono relative a pazienti donne e 3324 ad uomini.

La maggior parte dei pazienti non è iscritto al SSN perché privi di permesso di soggiorno. Gli aventi diritto, quelli cioè con permesso di lavoro o con asilo politico, solo il 20% è si è iscritto al Servizio Sanitario Nazionale, gli altri non lo hanno fatto per difficoltà amministrativo-burocratiche, problemi linguistico colturali o per mancanza di informazioni.

Solo il 25% dei pazienti visitati, dal loro arrivo in Italia, ha avuto contatti con una struttura sanitaria nazionale.

 

 

 

Le prime cinque diagnosi maggiormente osservate sono relative a malattie dell’apparato respiratorio dove si possono notare quelle a origine infettiva, batterica o virale (sindromi influenzali, bronchiti e in piccole parti polmoniti), poi quelle del sistema digerente dove si possono grosso modo distinguere o patologie di tipo “peptico” (gastriti, gastroduodeniti, ulcere) o di tipo “colico”, soprattutto con turbe funzionali; in ogni caso sembrano evidenti le condizioni di disagio economico (cattiva alimentazione) o psicosociale (fattori stressogeni) nel determinismo di questa sintomatologia.

Le patologie del sistema osteomuscolare sono state sia ossee (soprattutto alle grandi articolazioni) che muscolare (frequenti risultano le “mialgie”); le malattie cardiologiche riguardano in gran parte l’ipertensione arteriosa e disturbi vascolari periferici (varici degli arti inferiori, emorroidi).

Le diagnosi di carattere dermatologico sono rappresentate da dermatomicosi, patologie infettive (foruncoli, celluliti ed ascessi), sindromi pruriginose, eczemi ed altre condizioni di origine allergica; le problematiche ostetrico-ginecologiche comprendono in gran parte le gravidanze (molte pazienti si affidano al nostro Ambulatorio per essere seguite durante tutta la loro gestazione) ed altre patologie quali disturbi del ciclo mestruale e più spesso vaginiti e leucorree di tipo infettivo.

 

 

 

Questo è quello che offre l’Area Sanitaria della Caritas Romana; ci sono tante persone di buona volontà che con “amore” si mettono a disposizione di chi ha bisogno ricevendo in cambio niente, anche se “niente” vuol dire solo riconoscenza o un sorriso.

Giovanni Paolo II diceva: “io direi che le frontiere, passando sul terreno, devono passare attraverso il principio della dignità dell’Uomo e della sua libertà”.