La Psicologia Clinica dei Trapianti
C. Favale**, D. Ferrarese**, L. Perrone**, R. Calia**, T. Pucci**, E. Orlandelli*
* Professore di Semeiotica Medica, Psicoanalista International Psychoanalytical Ass., Gruppoanalista, Accademico Acc. Lancisiana. ** Psicologi Servizio Medicina Psicosomatica * ** Dipartimento Medicina Interna Scienze Specialistiche Medicina del Lavoro Fac. “A. Gemelli” UCSC Roma.
L’associazione tra l’articolo del 1931 di Sigmund Freud “L’Acquisizione del fuoco” (1) e la presenza nei reparti epatologici della Patologia e della Clinica Medica ha promosso l’ideazione del libro “Malattie del fegato, alcolismo-trapianti-ipocondria”(SEU 2005), in continuazione di precedenti contributi (2).
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S. Freud , di cui ricorre in questi giorni (6 Maggio) il centocinquantesimo anniversario della nascita, riprendendo uno spunto da “Il disagio della civiltà” , si occupa del Mito di Prometeo. Il mito, come è stato scritto, racconta cose mai accadute ma che continueranno ad avere significato nella storia dell’umanità. Freud fa notare che nei miti ignei il fuoco poteva essere considerato un simbolo della libido, nel senso di rappresentare la passione amorosa. |
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Prometeo, che etimologicamente significa “colui che vede il futuro”, era un Titano che sottrasse il fuoco agli dèi , per darlo agli uomini. La promozione umana parte dunque da un furto che irritò molto gli dèi, che per punizione incatenarono Prometeo ad una roccia, mentre un’aquila gli divorava il fegato. Il fegato sarebbe stato scelto come organo da punire in quanto presso gli antichi era considerato luogo di ogni passione e di ogni appetito. “The liver a stem cell source? On a Rock in that mountain, Prometheus was kept for many years. And every day an eagle swooped on him and devoured the lobes of his liver, which grew by night as much as the eagle had devoured during the day”: Malcolm Allison, nel Congresso Nazionale (2003 Policlinico “A. Gemelli”, Roma) sulle cellule staminali, ha proprio fatto riferimento al Mito di Prometeo nella sua comunicazione “Cellula staminale e rigenerazione epatica”. |
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Prometeo rappresenta tutta l’umanità che, ad ogni progresso deve pagare un costo. L’uomo con l’allungamento delle proprietà della mano attraverso le armi domina il mondo animale. Nel mito le mani sono incatenate e l’animale può prevalere. In particolare l’aquila suscita anche motivi di ammirazione e d’invidia se consideriamo che nel Mito di Icaro l’uomo cerca di dotarsi di ali (3). Il passaggio dalla impotenza dell’incatenamento alla onnipotenza di volare è senz’altro collegabile sia allo stimolo della creatività che ha inventato l’aereo sia all’insegnamento a scegliere nella vita la via di mezzo, reagendo all’impotenza e rinunciando alla onnipotenza. Icaro infatti con le ali di penne d’aquila e di cera non doveva volare troppo basso a contatto con l’acqua né troppo alto per non far sciogliere dal sole le ali. La rinuncia al buonsenso lo fece precipitare in un mare che prende il suo nome. |
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La rigenerazione del fegato riconduce anche al Mito della Fenice, che rappresenta il sogno del rinascere e dell’eterno ritorno.
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Un Paziente ultra cinquantenne, affetto da cirrosi epatica HCV relata con scompenso ascitico, viene trapiantato di fegato e dal nostro primo colloquio dopo il trapianto, mentre si trova in TIPO, riferisce il sogno della notte precedente, in cui si vedeva incatenato mani e piedi come se fosse in prigione. L’associazione visiva delle fleboclisi alle braccia, dei cateteri naso gastrici e vescicali rimandavano inequivocabilmente all’immagine di Prometeo incatenato. La Psicologia Clinica individua i fattori predominanti nel soggetto e nelle manifestazioni sintomatiche, svelandone la valenza comunicativa, il significato motivazionale ed adattivo (4). L’assessment cognitivo-affettivo indaga sullo stato psicologico complessivo, lo stress individuale, la funzionalità cognitiva, il funzionamento familiare, le sue risorse e lo stato motivazionale al trapianto. Nel post-trapianto invece si analizza il significato psicologico del “corpo estraneo “ e dell’ “alterità”, il rigetto, che può essere anche solo psicologico (si ricorda un caso clinico di una Paziente trapiantata di fegato, ancora giovane, che ha ingerito a scopo autolesivo i farmaci antirigetto in grandi quantità, recuperata successivamente anche per l’aiuto psicologico), la compliance terapeutica, la terapia immunosoppressiva, la dieta, il lavoro, il poliambulatorio, la sessualità e la gravidanza. Da uno studio preliminare da noi effettuato, nel periodo Aprile 2003-Aprile 2004, su 51 Pazienti in lista di attesa (28-64 anni di cui 33 maschi e 18 femmine), 14 dei quali successivamente trapiantati, affetti da cirrosi epatica dovuta ad HBV(2Pz), HCV(18Pz), HBV/potus (2Pz), HCV/potus (13Pz), potus (14Pz), criptog (2Pz) (fig 1) la somministrazione dello strumento psicodiagnostico CBA (Cognitive Behavioural Assessment) (5), ha evidenziato come alcuni fattori della scala EPQ (Eysenck Personality Questionnaire) possano essere considerati predittivi rispetto ad alcune reazioni di disadattamento di fronte a sollecitazioni ambientali (6). Ciò suggerisce in particolare che lo studio della dimensione Nevroticismo e Psicoticismo (nella definizione proposta da Eysenck) possa orientare in senso preventivo su possibili reazioni psicopatologiche ed emotive successive all’intervento di trapianto (fig 2). Viene così confermata l’utilità di un intervento supportivo esplorativo psicologico sia nel periodo pre-trapianto che nel periodo post-trapianto. |
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Fig. 1 | Fig. 2 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bibliografia
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