TROMBOEMBOLISMO  VENOSO  IN  CHIRUGIA  VASCOLARE

                                                                                                     

Massimo Danese,  Emanuela Masci 

                                                                                                                    

Il Tromboembolismo Venoso ( TEV ) nella popolazione generale, ha un’incidenza di 1 – 2 / 1000 / anno. Tale incidenza aumenta con l’età.

 

Popolazione generale rispetto all’età

età

%

<15

0.01%

15-30

0.04%

30-45

0.11%

45-60

0.35%

>60

0.80%

I fattori d i rischio del TEV sono collegati fondamentalmente a:

1)  tipo di intervento chirurgico

2) comorbidità

3) trombofilia congenita e/o acquisita.

In chirurgia vascolare il TEV ha la massima incidenza negli interventi di rivascolarizzazione degli arti inferiori ( by-pass femoro-distali) dove è previsto un prolungato allettamento del paziente.

 

TEV clinico

CHIRURGIA VASCOLARE PERIFERICA by-pass femoro-distali

2-4%

Chirugia vascolare addominale

distretto aorto-iliaco

2-3%

Altro

<1%

 

 

Tali fattori di rischio sono connessi anche al tipo di procedura chirurgica,

 

CHIRURGIA MAGGIORE

>45 MIN

 

PZ NON DEAMBULANTI

> 72 ORE

 

ACCESSO VENOSO CENTRALE

 

 

Rischio emorragico

> 500 ml

 

 

 all’età e alle patologie associate del paziente .

età

>60  anni

comorbidità

IMA , scompenso, sepsi

Tumori maligni

 

collagenopatie

 

TVP e/o EP

 

Trombofilia ereditaria

 

 

La profilassi per il TEV si modifica sostanzialmente negli interventi di chirurgia vascolare,  in presenza o meno di fattori addizionali di rischio; come si evince in letteratura internazionale dalle linee guida  delle Seventh ACCP conference on antithrombotic and thrombolytic therapy .

Interventi di chirurgia vascolare in assenza di fattori addizionali di rischio per TEV

                                                               

                                                                NO PROFILASSI        GRADO 2 B

 

Interventi di chirurgia vascolare maggiore in presenza di fattori addizionali di rischio per TEV

 

PROFILASSI            GRADO 1 C +

 

Possiamo distinguere quattro livelli di TEV in chirugia vascolare : bassso, moderato, alto, altissimo.

 

                  

TVP

distale (%)

TVP

prox (%)

EP

(%)

EP

fatale (%)

BASSO

Chirurgia minore, <40 anni, no altri FR

4-2

0.4

0.2

0.002

MODERATO

Chirurgia minore + altri FR

Chirurgia minore, 40- 60 anni, no altri FR

Chirurgia maggiore <40 anni, no altri FR

10-20

2-4

2-4

2-4

ALTO

Chirurgia >60 anni;

Chirurgia maggiore >40 anni, no altri FR

20-40

4-8

2-4

0.4-1.0

ALTISSIMO

Chirurgia maggiore >40 anni + pregresso TEV;

trombofilia; cancro; traumi spinali; traumi

maggiori;

40-80

10-20

4-10

0.2--5

 

 

 

 

 

In base a questa classificazione del rischio,  le linee guida (SICVE)  in chirurgia vascolare suggeriscono la seguente profilassi:

Linee guida in chirurgia vascolare pazienti a basso rischio

Raccomandazioni

Grado

Deambulazione precoce

1C

 

Linee guida in chirurgia vascolare pazienti rischio moderato

intervento

raccomadazioni

grado

Basso rischio emorragico

EBPM 2 ore prima dell’intervento

1A

Alto rischio emorragico

Deambulazione precoce – profilassi meccanica

1A

 

Linee guida in chirurgia vascolare pazienti a rischio elevato e molto elevato

RACCOMANDAZIONI

GRADO

EBPM 12 ore prima dell’intervento

+ elastocompressione  o profilassi meccanica

1A

TAO nel post-operatorio

American College of Chest Physicians

2C

 

Conclusione:

Il rischio di TEV è sempre il risultato dell’interazione di due ordini di fattori:

un fattore predisponente al rischio ed un fattore rappresentato da una specifica condizione clinica al rischio. E’ quindi sempre indispensabile stratificare in modo corretto e personalizzato il rischio di ogni paziente.

 

 

 

Per la corrispondenza

prof. Pier Luigi Antignani

 

antignani@mclink.it