LA TERAPIA DI CENTO ANNI FA

 

Giovanni Ceccarelli [i]

 

Cento anni fa era il 1912, si avvicinava la I Guerra mondiale e si stava esaurendo la Guerra di Libia, quella di “Tripoli bel suol d’amore”. I politici, allora come oggi, non amavano molto essere oggetto di satira, e Giolitti (Fig. 1), faceva togliere la sua immagine da una réclame in cui veniva quindi sostituito dal Cav. Gazzoni, l’industriale diremmo oggi parafarmaceutico.

La medicina sta ottenendo successi dietro successi. Nel 1910 Ehrlich commercializza il suo Salvarsan o “606” (1) la sostanza per la quale, oltre che per i suoi studi con Koch e Behring, aveva ricevuto nel 1908 il Premio Nobel. Nel 1911 Marie Slodowska Curie riceve il suo secondo Nobel, stavolta per la Fisica dopo quello per Chimica del 1903, in seguito alla scoperta del radio (2). Si è avuto il tempo di entusiasmarsi per queste scoperte e per altre.

Sono scoperte che vengono applicate rapidamente alla terapia e la terapia, come si sa, si attua sui pazienti.

Prendiamone a caso due: si tratta (Fig. 2) di un signore e una signora che, complice l’atmosfera romantica del Grand Casino di Ginevra si sono innamorati perdutamente; lui è un famoso pittore svizzero e lei, di venti anni più giovane e parigina, è dotata di un fascino che non le deriva soltanto dall’essere appena divorziata da un professore della Sorbonne. Alcuni dipinti di Hodler la mostrano al colmo della sua bellezza (3).

Proprio nel 1912 dalla relazione tra i due viene concepita una bambina che nascerà l’anno seguente. Subito dopo la nascita della piccola Paulette, Madame Valentine si ammala. Nei primi tempi si pensa, come sovente capita. a un affaticamento, normale nelle sue condizioni. La donna, visitata da medici ginevrini, è pallida, astenica e presenta un po’ di tosse. Inizialmente viene trattata pensando a una clorosi (4; 5), termine che oggi indica solo una malattia delle piante da scarsa formazione di clorofilla, ma che a quel tempo indicava una diffusissima  forma di anemia sideropenica; per cui le viene prescritto oltre a del ferro [ii], un sedativo della tosse –che Bayer sta da poco commercializzando proprio in questa indicazione come “Eroina” (Fig. 3) [iii] e un farmaco di allora recentissima scoperta –la simpamina - di cui molti, tra cui il prof. Piotti della Clinica Neurologica di Torino e il prof. Agostino Gemelli dicono, a quel tempo,  pubblicamente un gran bene (8) . Al pittore vengono consigliati da amici americani alcuni farmaci “ricostituenti” che vanno per la maggiore, come il “Burdock blood bitter” [iv] (nella vicina Italia si vende, anch’esso molto consigliato da illustri Clinici, un altrettanto famoso ricostituente “con e senza stricnina”, l’Ischirogeno Battista)..

Dopo un breve tempo, però, in cui le cose non migliorano, Hodler ha una intuizione: pensa cioè che Valentina sia affetta da tubercolosi; questo pensiero gli viene anche perché tutta la sua famiglia non solo ne è stata affetta, ma il padre e i fratelli ne sono morti. Altri medici tra cui il clinico medico di Ginevra vedono la malata. Al momento, si sa, la terapia della tubercolosi è piuttosto carente, malgrado i grandi progressi che si sono fatti nella eziologia della malattia. Ci si limita infatti a misure di profilassi molto generali, di tipo diremmo indiretto e primario, ma dal punto di vista farmacologico si è ancora costretti –e lo si sarà per almeno altri 30 anni (13) – a rimedi di efficacia molto limitata. Si impiegano (6, 14, 15)  infatti il guaiacolo (un fenolo che si ricavava dalla distillazione e rettificazione del legno di faggio e che è uno dei costituenti dal creosoto, a sua volta un miscuglio di diversi fenoli) o lo ioduro di potassio (un rimedio di cui si trova scritto che “l’innocuità e la facile tolleranza sono le ragioni principali della diffusione, al punto che in tutti i casi in cui non si sa cosa fare si prescrive ioduro di potassio (5) magari così facendo ottenendo buoni risultati” (16) ). Poco o nulla era cambiato al riguardo dai tempi del galbano (Ferula galbaniflua) e del miele attico. (17, 18)

Valentine non migliora affatto, anzi peggiora e Hodler la conduce di nuovo nella Clinica Ostetrica di Ginevra dove era nata Paulette. La diagnosi del direttore, il professor Roux, è impietosa: Valentine ha un tumore e viene rapidamente operata dallo stesso. Subito dopo, si utilizza su di lei la scoperta della Curie, il radio.

Come capita sovente, sull’onda dell’entusiasmo sollevato dalla scoperta, il nuovo elemento viene impiegato infatti nelle più varie indicazioni e nelle più strane –a vederle da oggi- forme: se ne suggerisce l ‘impiego non solo nell’ipertensione arteriosa(19), ma come rimedio cosmetico in creme e polveri, in supposte e persino negli alimenti (Fig, 4). Forse la follia da radio raggiunge il suo massimo quando lo si introduce nelle lenti non migliorare la qualità delle stesse, ma –come recita un dépliant del tempo (20) - proprio al fine di migliorare la vista.

Malgrado queste cure, e un nuovo intervento chirurgico (dopo il quale la ferita chirurgica ha problemi a cicatrizzarsi, per cui su di essa si applica del siero non meglio specificato), Valentine peggiora; e Hodler standole a fianco per oltre cinque mesi, ne dipinge con cruda e terribile quasi quotidiana attenzione il progressivo deterioramento [v].

Si arriva a impiegare la morfina per ridurre la sofferenza e usandosi l’etere come detergente per l’iniezione e blando anestetico di superficie, capita anche –come riferisce la governante di Valentine nel suo diario pubblicato anni dopo [vi]- di rischiare un incendio nella stanza della malata (le siringhe del tempo non sono particolarmente semplici e l’etere si incendia con facilità anche nelle camere operatorie).

Valentine muore nel gennaio 1915. Hodler la seguirà tre anni dopo a causa di un edema polmonare in cui il rapido impiego del salasso e, ancora, della morfina secondo i dettami del momento non evita l’esito fatale.

Questa breve “storia” non vuole certo opporre alla grandi conoscenze di oggi un passato altrettanto anche se diversamente glorioso, né tanto meno dileggiare la memoria del tempo che fu, ma solo porre l’accento sul fatto che in ogni epoca e in ogni campo –penso ai restauri delle opere artistiche e alle variazioni di tante attribuzioni di dipinti, ma anche ai cambiamenti quotidiani delle altre scienze, dalla storia (Nerone ferocissimo ai miei tempi e oggi riabilitato (22) ) alla fisica (la velocità delle luce che non è più, forse, il limite invalicabile (23) )- accanto a episodi gloriosi  si pongono piccoli fatti umani che spesso vengono dimenticati, ma che in quel lontano momento vennero sofferti e vissuti nella loro tragica anche se personale –e infinitesima- grandezza; e anche altri fatti umani che testimoniano come a volte alcuni tentino di speculare anche sul dolore di altri. La storia, anche quella della medicina, non è fatta solo di grandi battaglie vinte, ma anche di modeste morti quotidiane che ricordano sempre e a tutti la nostra, come forse direbbe Biagio Marin, finitudine.

 

 

 

 


 

BIBLIOGRAFIA

1

Ehrlich P, Hata S.:

Die experimentelle Chemotherapie der Spirillosen. J. Springer, Berlin, 1910

 

2

Curie P, Curie. Sklodowska M.:

Sur une substance nouvelle radio-active contenue dans la pechblende.

C.R. Acad. Sci. (Paris), 1898, 127, 175-8; 1215-7.

 

3

Schmidt K.:

Ferdinand Hodler’s portrait series of the sick, dying and dead Valentine Godé-Darel.

In:”Ferdinand Hodler, a symbolist vision” ed. by Schmidt K. et al. Kunstmuseum Bern

and Szépmuvészeti Museum Budapest, 2008, pag. 275-94.

 

4

Hoffmann F.:

De genuina chlorosis indole, origine et curatione.

Halis, 1731

 

5

Blaud P.:

Sur les maladies chlorotiques et sur un mode de traitment spécifique dans ces affections.

Rev. Med. franc. Tran. 1832, 45, 337-67.

 

6

Gaglio G.:

Trattato di farmacologia e terapia.

SEI, Milano, 1910.

 

7

Adami E.:

Farmacologia e farmacoterapia.

Ed. Ist. Editoriale Cesalpino, 1950, pag. 462.

 

8

 

www.salvelocs.it/simpamina.htm

 

9

Grendy J.D.:

Letters, Notes and queries: Burdock blood bitters.

J. Canadian Medical Association, 1937  july, pag. 86.

 

10

Fumagalli M.:

Dizionario di alchimia e di chimica farmaceutica antiquaria.

Ed. Mediterranee, 2000, ad vocem.

 

11

Estes J.W.:

Dictionary of protopharmacology, 1700-1850.

Science History Publications, USA, 1990.

 

12

Hobbs C.:

Golden seal in early American botany.

Pharmacy in history, 1990, 32, 79-82.

 

13

Schatz A., Bugle E., Waksman S.A.:

Streptomycin, a new substance exhibiting antibiotic activity

against Gram positive and Gram negative bacteria.

Proc. Soc. Exp. Biol. (N.Y.), 1944, 55, 66-9.

 

14

Moglie G.:

Manuale per il medico pratico.

Ed. Soc. Ed. Dante Alghieri, Roma, 1908.

 

15

Marfori P.

Trattato di farmacologia e terapia.

Casa Editrice Libraria V. Idelson, Napoli, 1913.

 

16

Lauder-Brunton T.:

Actions des médicaments: leçons de pharmacologie et thérapeutique

proposte à l’Hopital St. Bartholomew.

Paris, Carré et Noud, 1901.

 

17

Chast F.

Histoire contemporaine des medicaments.

Ed. La découverte, Paris, 1995

 

18

Drousset J.-C.:

Histoire des Médicaments.

Ed. Ovadia, Nice, 2010, pag. 249-50.

 

19

Proescher F.:

Influence of intravenous injection of soluble radium salts in high blood pressure.

Radium, 1914, III, n. 1.

 

20

 

Domenica del Corriere, 3 agosto 1913.

 

21

Schweizer H.:

On waiting, thinking in action,

London &  New York, 2008.

 

22

Fini M.:

Nerone.

Mondadori ed., Milano, 1993.

 

23

Agafonova N. et al.:

Observation of a first vt candidate in the OPERA experiment in the CNGS beam.

Preprint submitted to: Physics letters B., june 9, 2010.

.:


 

FIGURE

 

 

 

Fig. 1: Una vignetta satirica  su Giolitti durante la Guerra di Libia

 

 

Fig. 2:Ferdinand Hodler e Valentine Godé-Darel nel 1909


 

 

Fig. 3: Un depliant dei primi anni del XX secolo con la eroina come farmaco contro la tosse.

 

 

Fig. 4: Alcuni depliant con impieghi anomali del radio

(dall’alto in basso e da sin a des: come dentifricio, come cipria e come stimolante la sessualità).

 


 

[i] Giovanni Ceccarelli è Libero Docente in Clinica Pediatrica e Storico dell’arte. Indirizzo: G.C., Via Carlo Cipolla 42, 00179 ROMA

 

[ii] Si usavano il Ferro Blaud o il Ferro Vallet, in pillole: contenevano solfato ferroso (6) o citrato ferroso (15 e carbonato di potassio, dissolti in miele e lattosio.

 

[iii] L’eroina o diacetllmorfina era stata sintetizzata da Dreser, nei laboratori Bayer, nel 1898 e deve il suo nome all’idea del suo scopritore che si trattasse di un “rimedio eroico” contro la tosse. Nel 1925, la IV edizione del Trattato di Gaetano Gaglio (6) afferma che “l’eroina è molto più attiva della codeina come calmante della tosse”Ancora nel 1950 un notissimo Trattato di farmacologia” (7) pur affermando che “l’eroina è un farmaco da usare con cautela”, dichiara che essa “trova impiego specialmente nelle tossi, soprattutto in quella dei tisici”.

 

[iv] Sul “Burdock blood bitter” è interessante che  secondo il Bureau of  investigation dell’American Medical Association (9)  esso conteneva “oltre il 19% di alcol e appena il 4,5% di sostanze solide, di cui la metà zucchero e una piccola quantità di alcaloidi derivati dall’hydrastis, o Bardana arctium (Lappa major)” dotati di deboli proprietà analgesiche. (9) e forse cardioattive (11; 12) . Nel 1937 però, il preparato era ancora largamente impiegato dai medici, come la lettera citata in bibliografia (9) testimonia.

[v] Su questo tema e sui molti correlati non solo artistici ma anche etici e filosofici che esso comporta si veda tra l’altro Schweizer (21) .

 

[vi] Dei documenti al riguardo sono in: Ramseyer E.: “Offener Brief an Herrn Hans Muhlestein, Literat in Celerina, kt. Graubunden von Ernst Ramseyer, Notar Spitalgasse 57, Bern, Willensvollstrecher des herrn Ferdinand Hodler”, 1941