“Breast Unit in Italia: a che punto siamo?”
Luigi Cataliotti
PREMESSA
Il tumore al seno colpisce 1 donna su dieci nell'arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne: si stima che in Italia nel corso del 2012 saranno diagnosticati 46600 nuovi casi di tumore maligno (di cui 46300 donne e 300 uomini).
È la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile, con un tasso del 17% di tutti i decessi per causa oncologica. Si registra un aumento preoccupante dell’incidenza del tumore al seno del 13,8% negli ultimi sei anni; particolarmente allarmanti i dati relativi alle donne tra i 25 e i 44 anni per le quali si calcola un incremento del 28,6%. Questo il dato contenuto nell’indagine conoscitiva sulle malattie degenerative, condotta dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato (luglio 2011), che evidenzia anche che questa popolazione è attualmente esclusa da qualsiasi campagna di screening, anche per le donne con elevato rischio familiare.
È stato dimostrato con certezza che la diagnosi precoce rappresenta un'arma fondamentale nella lotta contro il tumore al seno: permette infatti di aumentare notevolmente le probabilità di guarigione delle pazienti. Purtroppo i programmi di screening mammografico, che costituiscono il maggiore strumento di prevenzione, non sono distribuiti uniformemente sul territorio nazionale, con differenze sostanziali tra regione e regione e in particolare tra nord e sud.
È stato inoltre dimostrato che la cura del tumore al seno in Centri di Senologia multidisciplinari “Breast Unit” aumenta la percentuale di sopravvivenza delle pazienti (18%), senza peraltro considerare i benefici psicologici derivati da una migliore qualità di vita delle pazienti stesse e garantisce un utilizzo più razionale ed efficace delle risorse.
Le Breast Unit sono dei team multidisciplinari all'interno dei quali si trovano tutte le specialità mediche, tecniche e infermieristiche che in qualche modo interagiscono nella prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione del carcinoma mammario con le maggiori competenze specifiche e in assoluta coordinazione.
LA NORMATIVA EUROPEA E ITALIANA PER LA CREAZIONE DELLE BREAST UNIT
Nel marzo 1998 durante la prima European Breast Cancer Conference (Dichiarazione di Firenze) è stato stabilito che le donne portatrici di un tumore al seno devono essere curate da team multidisciplinari.
Nel 2003 il Parlamento Europeo ha raccomandato che tutte le donne europee fossero curate in una rete di centri multidisciplinari certificati secondo i requisiti dell’European Society of Breast Cancer Specialists (Eusoma).
Nel 2006 un’altra risoluzione del Parlamento Europeo invita gli stati membri a costituire entro il 2016 centri multidisciplinari per la cura del tumore della mammella.
Il Parlamento Italiano, in una mozione del Senato del 15 ottobre 2003 e della Camera del 9 luglio 2003 e del 3 marzo 2004, ha sottolineato la necessità di garantire a tutte le donne affette da carcinoma della mammella il diritto ad essere curate in una rete di centri di senologia certificati e interdisciplinari che soddisfino standard di qualità ed efficacia della cura.
Nel 2011 la XII Commissione Permanente del Senato (Igiene e Sanità) ha svolto un’Indagine conoscitiva sulle Malattie ad andamento degenerativo di particolare rilevanza sociale, con specifico riguardo al tumore della mammella, alle malattie reumatiche croniche ed alla sindrome HIV. Tale indagine ha permesso di far emergere la necessità di costituire le Breast Unit secondo i requisiti europei ed ha portato ad una delibera del 6 aprile 2011, che impegna il governo ad invitare le Regioni a ridurre l’utilizzo dei centri di senologia che non superano la soglia dei 150 casi trattati all’anno.
PERCHE’ NASCE SENONETWORK ITALIA
Il progetto Senonetwork Italia nasce a marzo 2012 con lo scopo di promuovere il trattamento della patologia della mammella in Italia in centri dedicati che rispettino i requisiti europei. I beneficiari di tale attività sono tutte le donne che verranno curate in centri di eccellenza. I Centri di Senologia operanti sul territorio nazionale verranno coinvolti nella realizzazione delle attività scientifiche e organizzative promosse dal Comitato Senonetwork Italia.
Senonetwork Italia, che ha la sua base operativa a Firenze, è costituito da: da una segreteria che fa da collettore e supporto per lo sviluppo delle varie iniziative; da un comitato scientifico costituito dalle Società monodisciplinari coinvolte nella diagnosi e terapia del tumore della mammella(Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica SIAPEC-IAP, Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi A.N.I.S.C., Associazione Italiana Radioterapia Oncologica AIRO, Società Italiana di Radiologia Medica SIRM, Associazione Italiana di Oncologia Medica AIOM, Gruppo Italiano Screening Mammografico GISMa), da Europa Donna Italia (movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno presso le istituzioni pubbliche nazionali e internazionali), e da un rappresentante dell’European Society of Breast Cancer Specialists, ed è finalizzato a far sì che la patologia della mammella venga trattata nelle unità di senologia che rispettano i requisiti europei. Sono inoltre stati istituiti dei gruppi di lavoro che sviluppano progetti o attività sulla base delle direttive stabilite dal comitato scientifico.
Tutti i centri di senologia italiani che dichiarano una casistica congrua con i requisiti minimi indicati dalla normativa europea (oltre 150 nuovi casi l’anno) verranno invitati ad aderire alle iniziative promosse da Senonetwork Italia.I centri di senologia operanti sul territorio nazionale che ad oggi afferiscono alla rete sono 87. L’adesione però è volontaria e alcuni importanti istituti in cui si offrono cure di alta qualità non ne fanno ancora parte. Il limite di Senonetwork è che i centri sono autoreferenziati. Certo, c’è un minimo controllo, ma il passo successivo è che queste strutture si sottopongano a verifiche esterne. Al momento vi sono solo quattro centri di senologia italiani, che lo hanno fatto e altre hanno iniziato il percorso. Anche questo è stato un atto volontario, ma le cose si stanno muovendo: la Regione Lombardia, con una delibera del 21 febbraio scorso, ha dato il via al cambiamento approvando le linee guida regionali per la rete dei centri di senologia. Inoltre la Toscana e la Campania da alcuni anni, con due specifiche leggi regionali, hanno raccomandato l’istituzione di centri dedicati al trattamento del tumore della mammella. Entro il 2016 anche le altre Regioni dovranno seguire l’esempio, come richiesto dall’Unione Europea
Le attività di Senonetwork prevedono, allo stato attuale, di sviluppare alcuni settori volti principalmente a:
· mantenere un rapporto costante con le istituzioni, a livello nazionale e regionale, perché il progetto della diffusione delle Unità di Senologia nel nostro paese venga reso attuativo; offrire suggerimenti pratici e supporto alle Unità italiane per il raggiungimento e l’implementazione dei requisiti richiesti dalle linee guida europee;
· raccogliere i dati delle Unità di Senologia italiane in un database comune per valutarne la performance, implementarne i risultati, migliorando la diagnosi, il trattamento, la cura e il monitoraggio delle donne con carcinoma mammario in Italia, e produrre pubblicazioni scientifiche;
· formalizzare un accordo con le Università e le Scuole di Specializzazione per sviluppare corsi specifici dedicati alle varie figure specialistiche che lavorano in una Unità di Senologia;
· sviluppare un curriculum formativo e corsi altamente specializzanti perché la figura dell’infermiere di senologia diventi una realtà consolidata anche in Italia e rendere la figura del tecnico di radiologia dedicato sempre più integrata nei percorsi diagnostico-terapeutici della Unità di Senologia;
· aggiornare le linee guida italiane esistenti sulla diagnosi e terapia del tumore della mammella;
· suggerire argomenti ed esperti per sviluppare incontri mirati per discutere su tematiche attuali o argomenti controversi;
Un ulteriore obiettivo di Senonetwork Italia è di farsi trovare pronti a quando il Governo avrà sviluppato il mandato del Senato della Repubblica ad “avviare ogni idonea iniziativa nell’ambito dell’ Unione Europea volta a sostenere la realizzazione in tutti gli Stati membri di Unità multidisciplinari per la cura del tumore alla mammella entro il 2016” e di porsi in questo dibattito come interlocutore scientifico e rappresentativo delle unità di senologia italiane per il Ministero della Salute che nei prossimi anni dovrà predisporre importanti cambiamenti strutturali in tal senso.
CONCLUSIONI
Senonetwork è un progetto nazionale di miglioramento della qualità di cura per il tumore della mammella al quale hanno aderito già 87 Unità di senologia in Italia che trattano circa 29000 casi di tumore della mammella ogni anno.
L’obbiettivo è di contribuire a migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita delle donne che hanno avuto un tumore della mammella
Luigi Cataliotti
Coordinatore Comitato Direttivo Senonetwork