Medicina e Chirurgia rigenerative: presente e futuro
Introduzione C.U. Casciani
Le cellule staminali hanno largo spazio nella carta stampata e nei telegiornali. Questa visibilità parte dalle terapie “avanzate”, che utilizzano i loro prodotti che cambiano la prognosi in senso positivo a molte malattie.
E’ necessario disporre di un Laboratorio GMP (Good Manufacturing Practice) autorizzato secondo i dettami del Consiglio d’Europa, recepito dalla conferenza Stato-Regioni italiana.
Questa nuova branca della medicina è detta “Medicina e Chirurgia Rigenerativa”, la ricerca promette molto nel futuro, ma l’interesse terapeutico si arricchisce ogni giorno di avanzamenti. Molte sono oggi le patologie curate con questa nuova terapia: le ferite difficili croniche, le ustioni gravi (quelle che interessano oltre il 40% della superficie corporea al 3° grado), le ulcere da decubito, la ricostruzione mammaria dopo mastectomia legata al tumore, la chirurgia maxillo-facciale, la chirurgia estetica mini-invasiva.
Ma il prossimo futuro allargherà il campo di azione delle cellule staminali e saranno protagoniste di terapie rivoluzionarie, non alternative. Volendo parlare di economia sanitaria non è una spesa aggiuntiva, in quanto la Regione Lazio importa già i tessuti prodotti dalle cellule staminali adulte provenienti dalle cellule staminali dello stesso individuo che subirà il trapianto del tessuto coltivato in Laboratorio GMP, quindi siamo in presenza di un autotrapianto, privo di rigetto.
Per esempio nel Centro Grandi Ustionati del Sant’Eugenio la pelle così coltivata viene importata dai Laboratori GMP del Nord, in quanto nel Centro-Sud, al disotto della linea gotica, non esistono Laboratori GMP autorizzati per produrre cellule e tessuti per la terapia sull’uomo.
Ogni Laboratorio GMP attrezzato per produrre un tessuto ha un costo di costruzione e di attrezzatura di 1.100.000,00 euro e deve avere determinate caratteristiche (Allegato 1).
Il funzionamento di ogni Laboratorio ha un costo di 300.000 euro per anno.
Noi vorremmo iniziare con tre laboratori, rispettivamente tumori, infertilità e terapia cellulare del diabete.
Il Centro Grandi Ustionati dell’Osp. Sant’Eugenio spende ogni 5 grandi ustionati 1 milione di euro pagando la pelle coltivata 2000 euro/cm² per i primi 10 centimetri e poi 500 euro per i successivi.
A volte la pelle coltivata arriva inquinata e per cui inutilizzabile o arriva in ritardo dopo la morte del paziente. La pelle coltivata va utilizzata anche sulle ferite difficili per cui con la terapia attuale si spende il 3% della spesa sanitaria globale e non guariscono le piaghe da decubito, le emiatrofie facciali congenite.
Un centro per l’infertilità deve sempre muoversi entro i confini della bioetica e deve rispondere alle richieste sempre più incalzanti e numerose che provengono dalla società.
La terapia cellulare del diabete, specie quello di tipo 2 giovanile, rappresenta l’unica terapia nel diabete insulinoresistente, il malato è quindi esposto alle gravi e costose complicanze del diabete, cioè l’insufficienza renale terminale, la cecità, le arteriopatie diabetiche causa dell’infarto del miocardio, dell’ictus cerebrale, aneurismi, insufficienze vascolari agli arti inferiori.
Oggi il Centro più avanzato al mondo per la terapia cellulare del diabete è quello di Miami ed è diretto dal Prof. Camillo Ricordi, anche lui mio ottimo amico, che mi ha assicurato il suo appoggio per partire utilizzando le sue conoscenze qualora avessimo un Laboratorio GMP.
Si può ricorrere anche a fondi privati: industrie farmaceutiche, case di cura private, industri biomedicali, etc.
La diminuzione della spesa sanitaria corrisponde in questo caso, ad un aumento della qualità del servizio per il malato. Ed avrebbe grande visibilità presso i cittadini che sono continuamente sensibilizzati alle cellule staminali dalla stampa e dalla televisione.
Spendendo di meno si dà molto di più.
PER LA CORRISPONDENZA:
Prof. Carlo U. Casciani
AGENZIA REGIONALE DEL LAZIO PER I TRAPIANTI E LE PATOLOGIE CONNESSE
Via dell’Archiginnasio s.n.c 00133 Roma