L’OSPEDALE MILITARE NELLA TRIESTE ASBURGICA
DAL 1786 AL 1918
Claudio BEVILACQUA
Un’assistenza medica militare a Trieste è probabile sia esistita già in epoca romana e forse bizantina, anche se di un vero e proprio ospedale militare si parla in questa città solo alla fine del 1700 e precisamente dal 1786.
È infatti Giuseppe II d’Asburgo (1741-1790), imperatore d’Austria e del S.R.I., che fa attivare a Trieste un Ospedale Militare.
Trieste, fino agli inizi del Settecento, era un paese di 5.600 abitanti, per lo più pescatori, salinari, cordaioli, contadini, mandriani e modesti bottegai, chiusi nelle mura medievali.
L’abitato crescerà a far tempo dal 1719, a seguito della patente di porto franco conferitale da Carlo VI d’Asburgo, imperatore d’Austria e del S.R.I. (1685-1740), padre della grande imperatrice Maria Teresa (1717-1780) e nonno di Giuseppe II e di Maria Antonietta, regina di Francia (1755-1793), che verrà decapitata durante la rivoluzione francese.
Infatti, con la patente di Carlo VI, Trieste diverrà una città, raggiungendo i 28.000 abitanti agli inizi dell’Ottocento ed i 178.000 agli inizi del Novecento.
Trieste al 1382 al 1918 fu governata dagli Asburgo, cioè per 537 anni, facendo parte dal 1382 al 1806, con l’Austria, del S.R.I., quello fondato nell’Ottocento da Carlo Magno e spazzato via 1000 anni dopo da un nobiluccio corso, guerrafondaio, con idee paranoidi di onnipotenza, di nome Napoleone, e dal 1867 al 1918 dell’impero austroungarico, dopo che Francesco Giuseppe riconobbe l’esistenza di un Regno d’Ungheria di cui assunse la corona.
Il primo Ospedale Militare a Trieste, come anticipato, fu eretto in tre anni, a partire dal 1786.
Questo ospedale era di forma rettangolare, guardava verso la via del Coroneo e si sviluppava su tre piani (pianoterra, I e II piano).
Il progetto fu ipotizzato per circa 120 posti-letto, dei quali, 10 di osservazione temporanea, al pianoterra, 54 al I piano e 52 al II piano.
Esso era provvisto di una Cappella, nella quale si cessò di officiare quando l’Ospedale Militare fu trasferito in altra e definitiva sede.
I posti-letto del I e II piano erano distribuiti in quattro grandi cameroni, variamente sepimentati (sepimentazione leggera e sepimendazione mobile con armadi e tende).
I cessi erano 18 per 106 posti-letto, mentre 9 cessi si trovavano al pianoterra, dove erano sistemati 10 posti-letto, i servizi generali, la direzione, le medicherie, il deposito, il laboratorio e gli ambulatori.
Gli ingressi erano due, uno per lato, dotato ciascuno di un autonomo servizio di scale.
I servizi igienici erano sistemati in tre retrocorpi a torretta.
L’Ospedale Militare annesso alla Caserma Grande funzionò come tale sino al 1868, quando venne trasferito in via Fabio Severo, all’epoca denominata via Commerciale Nuova.
L’edificio, che l’aveva ospitato sino allora, divenne sede della Scuola dei Cadetti Militari, a cui fu aggiunto, in continuità, un altro corpo di fabbrica; essa seguì poi il destino della Caserma Grande.
L’iniziale Ospedale Militare, quello del 1786-1789, fu costruito in quella sede perché adiacente alla Caserma Grande.
Questa Caserma era l’ex Conservatorio Generale dei Poveri o Ospedale di Maria Teresa, trasformato, nel 1785, da Giuseppe II, suo figlio, in caserma, dopo aver funzionato per soli 13 anni come nosocomio.
La zona era decisamente malsana, perché dinanzi alla Caserma correva il torrente Klutz, nel quale si scaricava di tutto ed era vicino al macello ed al mare.
Il torrente verrà interrato tra il 1837 ed il 1850.
La Caserma Grande cesserà la sua funzione nel 1927 e sarà demolita nel 1928.
Sulla sua area e sul retrostante campo delle esercitazioni militari sorgeranno vari edifici pubblici e di civile abitazione.
Il 20 dicembre 1882 in questa Caserma verrà impiccato Guglielmo Oberdan.
Il suo vero nome era Wilhelm Oberdank, nato a Trieste nel 1858, da madre slovena, Josepha, nubile, goriziana di Sempas. Il padre, italiano, non volle riconoscere il figlio, per cui questo portò il nome della madre, che poi italianizzò in Oberdan.
Di idee repubblicane ed irredentista, egli studiò ingegneria al Politecnico di Vienna, ma, non volendo prestare servizio per l’Austria-Ungheria che si apprestava ad occupare la Bosnia Erzegovina, nel 1878 disertò e fuggì a Roma.
Nel 1882, ritornato a Trieste per uccidere l’imperatore Francesco Giuseppe, fu arrestato a Ronchi, processato ed impiccato.
La domanda di Grazia inoltrata dalla madre all’imperatore fu respinta.
Il nuovo Ospedale Militare fu eretto tra il 1865 ed il 1868. L’edificio, in stile romantico, fu realizzato dall’ing. Luigi Buzzi.
Esso risultava di una palazzina e di un edificio retrostante con pianta a forma di H.
Era capace fino a 600 posti-letto, dato che la guarnigione austriaca a Trieste era di circa 6.000 uomini.
Nel 1926 l’ospedale divenne Ospedale di Corpo d’Armata.
Dal 1943 al 1945 fu operativo tramite personale misto, italiano e tedesco, nel maggio del 1945 con personale jugoslavo, dal giugno 1945 all’ottobre 1954 fu operativo con personale inglese di occupazione.
Dal 1954 al 1988 funse da semplice Ospedale Militare, con ridotte competenze, per venir chiuso alla fine degli anni Ottanta del Novecento ed assegnato all’Università degli Studi di Trieste, che lo sta ristrutturando.
Dalla fine degli anni Ottanta non esiste più a Trieste alcuna presenza del Corpo di Sanità Militare, che in Italia era stato istituito da Carlo Alberto, re di Sardegna, nel 1833.
CORREDO ICONOGRAFICO
Caserma Grande, già conservatorio Generale dei Poveri o Ospedale di Maria Teresa |
Il primo Ospedale Militare di Trieste: facciata con spaccato |
Il primo Ospedale Militare di Trieste: i tre livelli |
Il secondo Ospedale Militare di Trieste: la facciata con truppa austro-ungarica |
Il secondo Ospedale Militare di Trieste: pianta complessiva |