SALUTE SENZA ESCLUSIONE
L’IMPEGNO DELL’AREA SANITARIA
DELLA CARITAS ROMANA
DR. MARIA VITTORIA AMMATURO
INTRODUZIONE
Oltre il 4% della popolazione nel nostro Paese è composta da cittadini stranieri, immigrati in Italia essenzialmente per motivi di lavoro e per ricongiungimento familiare. Un fenomeno non occasionale ed una presenza ormai stabile che necessita di politiche che favoriscano percorsi di progressiva integrazione e piena cittadinanza.
In ambito sanitario, seppur con una normativa lungimirante che favorisce la piena inclusione di questa popolazione nei percorsi di tutela e di promozione della salute, ancora esistono radicati pregiudizi, presunzioni infondate reciproche, ostacoli ingiustificati che, congiuntamente a problematiche comunicative e culturali, rendono difficile e spesso inefficace l'accesso e la fruizione dei servizi.
Come è noto la Caritas Italiana viene istituita nel 1971 ed è un organismo pastorale della Chiesa, cioè una struttura ufficiale della Chiesa, che ha il ruolo di formare la coscienza e la volontà dei cittadini nei confronti della realtà dei poveri e degli emarginati.
Una componente significativa di questo impegno è rappresentata dall’area Sanitaria che, mettendoci di fronte ai diritti fondamentali dell’uomo quali il diritto alla salute, il diritto all’assistenza sanitaria, il diritto alla vita, obbliga i cittadini a prendersi cura di chiunque sia nel bisogno, indipendentemente dalle origini etniche, dalla religione, dalla condizione sociale, dalla cultura.
Nel novembre 1979, in occasione di un convegno nel quale si mettevano in evidenza i “mali della Chiesa” e le sue carenze in tema di assistenza ai poveri, è nata la Caritas Diocesana di Roma, della quale è stato direttore, fino alla sua morte, DON LUIGI DI LIEGRO.
L’Area Sanitaria si può dire che nacque da un episodio del tutto fortuito. Un giovane medico, appartenente all’Associazione di
Fernando Rielo, che operava in un ambulatorio a Tor Bella Monaca, nell’estate 1982 fu chiamato da alcuni religiosi per visitare un bambino curdo che era ospitato con la famiglia presso alcuni connazionali ad Ostia. Il dott. Colasanti venne così a conoscenza del fenomeno dell’immigrazione e di come la malattia, che è di per sé elemento di emarginazione, lo diventa ancora di più per chi non è in alcun modo tutelato. E se è vero che la salute è uno dei diritti irrinunciabili dell’uomo, tuttavia migliaia di persone ne sono escluse.
La Caritas Diocesana di Roma si era già dimostrata sensibile al fenomeno dell’immigrazione : infatti nel 1981 aveva istituito il Centro Ascolto Stranieri in via delle Zoccolette ; ma nulla era stato fatto dal punto di vista sanitario.
Così il dott. Colasanti, attraverso tanti tentativi ed intuizioni, in modo del tutto fortuito, fu presentato a Don Luigi Di Liegro, direttore della Caritas, che nel gennaio 1983 gli propose di iniziare a lavorare per gli immigrati di Ostia. La prima sede fu un appartamento delle “case occupate “ di Piazza Gasparri. Qui c’era di tutto: povertà, tossicodipendenza, alcoolismo, prostituzione….. La formazione di un gruppo di volontari rese chiaro che serviva qualcosa di più stabile e organizzato.
Fu così che nel luglio 1983 quell’ambulatorio di fortuna viene spostato presso l’Istituto dei Salesiani in Via Magenta:nasce il Centro Medico della Caritas, dove veniva garantita l’Assistenza Sanitaria a coloro che non avevano diritto all’Assistenza Sanitaria pubblica e gratuita.
Nell’inverno del 1988 la struttura, nata “clandestina per i clandestini “ trova la sua definitiva collocazione in via Marsala, presso la Stazione Termini. E fu qui che cominciarono ad arrivare i primi obiettori di coscienza in servizio civile : tra questi c’era il Dott.Salvatore Geraci, attuale responsabile dell’area sanitaria, nonché Presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni.
In questo Centro, che col tempo è diventato un vero e proprio Poliambulatorio, sempre più organizzato e professionale, ha trovato posto un Servizio Farmaceutico che distribuisce gratuitamente i farmaci che i volontari provvedono a smistare.
Dal primo paziente visitato e registrato il 26 Luglio 1983, ne sono stati e ne vengono visitati a migliaia. Nasce così l’esigenza di una banca dati computerizzata che viene organizzata nel 1988. La Banca Dati dell’Area Sanitaria contiene la memoria del Poliambulatorio con più di 63.000 schede pazienti: dal 2002 ne è responsabile l’Ing. Renzo Fontemaggi.Essa è un osservatorio permanentemente aggiornato delle presenze per paesi di provenienza, età sesso, grado di istruzione, occupazione, residenza che permettono di individuare linee programmatiche idonee e sensibilizzano le istituzioni a ricercare normative capaci di garantire il diritto alla salute. Inoltre, monitorando l’affluenza, le patologie e le prestazioni, permette un continuo aggiustamento organizzativo.
Di questo si occupa la dott. Bianca Maisano, Direttore Sanitario del Poliambulatorio.
Oltre a questo compongono l’area Sanitaria altre tre sezioni distaccate, tra cui un Centro di Odontoiatria, un Centro Medico Mobile attivo 5 giorni la settimana in alcuni campi nomadi della città e un Centro Medico Sociale che opera nella zona Nord di Roma.
Così la Caritas, con il supporto di centinaia di volontari, si fa carico dei vuoti che esistono nell’accoglienza e soprattutto nell’assistenza sanitaria degli extracomunitari, per fronteggiare le emergenze sociali della capitale.