Le allergie crociate: nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche
Introduzione di G. Patriarca
La cross-reattività allergica può definirsi come un fenomeno dovuto alle similitudini della struttura chimica di allergeni diversi per origine e provenienza con la conseguenza che chi soffre di allergia ad un dato allergene può reagire a più sostanze apparentemente indipendenti l’una dall’altra (Tabella 1).
Nei pazienti affetti da allergopatie respiratorie l’esame allergologico spesso risulta positivo a più allergeni: in realtà il sistema immunitario tende a sensibilizzarsi a uno o a pochi allergeni. La polisensibilizzazione verso differenti aeroallergeni può essere ricondotta al concetto della cross-reattività delle IgE. Per esempio, molecole omologhe a Bet v 1 (allergene maggiore della betulla) possono essere rinvenute nei pollini degli alberi correlati dal punto di vista evolutivo come quelli dell’ordine delle fagali (come Cas s 1 per la castagna, Cor a 1 per l’ontano, Fag s 1 per il faggio) oppure nei vegetali della famiglia delle apiacee (come Api 1 per il sedano e Dau c 1 per la carota). Una cross-reattività, più o meno spiccata, si riscontra tra alimenti correlati tra loro, ad esempio tra vegetali appartenenti ad una stessa famiglia, come accade nel caso delle Rosacee per l’esistenza di un comune determinante allergenico maggiore (la Lipid Transfer Protein). Individui con allergia ai pollini spesso riportano reazioni avverse dopo l’ingestione di una vasta varietà di cibi di origine vegetale. Infatti l’allergia alimentare può presentarsi in duplice forma: come una vera e propria reazione nei confronti degli alimenti e in tal caso la sensibilizzazione è causata dal consumo degli alimenti oppure come un fenomeno di cross-reattività legato alle allergie respiratorie.
I pollini e gli alimenti non sono correlati da un punto di vista filogenetico ma contengono proteine omologhe altamente conservate: ci sono infatti degli epitopi comuni nella struttura primaria e terziaria degli allergeni dei pollini e degli alimenti. In soggetti affetti da pollinosi, infatti, la somministrazione di alimenti vegetali cross-reagenti con i pollini verso cui i pazienti sono sensibili può determinare frequentemente una sindrome allergica orale caratterizzata da fenomeni irritativi a carico della regione periorale e del cavo orale.
Il fenomeno della cross-reazione si può verificare però anche in altri ambiti come ad esempio nel caso di soggetti affetti da allergia al lattice della gomma, a farmaci o al veleno di imenotteri. Nel caso della sensibilizzazione al lattice è stato dimostrato come alcune proteine (hevamina, heveina, patatina), presenti in numerose piante ed alimenti vegetali, siano verosimilmente responsabili della cross-reattività del lattice con alcuni alimenti quali castagna, banana, kiwi, noce, nocciola, etc. (sindrome latex-fruit). Inoltre il lattice può cross-reagire con alcuni pollini (ad esempio graminacee) ed è segnalata cross-reattività con piante ornamentali come Ficus benjamin e Euphorbia pulcherrima (Stella di Natale). Il fenomeno della cross-reattività non risparmia neppure l’ambito delle allergie ai farmaci ed in particolare la famiglia delle β-lattamine. La cross-reazione si verifica tra gli epitopi principali dei farmaci appartenenti a tale famiglia. Nell’ambito dell’allergia al veleno di imenotteri il fenomeno della cross-reattività è dovuto alla presenza nell’ambito dei diversi veleni di allergeni comuni come ad esempio la fosfolipasi A1 e l’antigene 5 per quanto riguarda i vespidi, mentre la fosfolipasi A2 e la ialuronidasi nel caso degli apidi.
Tabella 1
Una reazione crociata può dipendere dalla presenza di: |
Epitopi comuni ad allergeni simili (ad esempio reazioni crociate tra i β-lattamici). |
Molecole allergeniche presenti in più sostanze del mondo vegetale e animale, dette anche “panallergeni”, in specie non correlate dal punto di vista tassonomico (ad esempio la cross-reattività tra pollini di alcune famiglie e vari alimenti vegetali oppure fra veleni di imenotteri diversi). |